Inquieta sapere cosa è venuto fuori da un servizio che circola sul web. E’ andato in onda a ‘Le Iene’, la trasmissione di Italia 1, ma imperversa sui profili Facebook dei messinesi.
Un servizio che non fa certo un favore ai vertici Amam e mostra , piena, la disperazione dei cittadini. L’inviato Golia, in prima battuta assiste alla accesa ( ma era più che accesa) discussione tra abitanti di un quartiere cittadino più a secco degli altri- in lite per chi aveva il serbatoio più grosso, al piano più basso e, dunque, che ‘intercettava’ più acqua lasciando a ‘bocca asciutta’ i piani alti; poi, Golia ha intervistato il presidente e il direttore generale Amam, Termini e La Rosa. Ai due ha chiesto di vedere lo studio sulla mappatura delle frane avvenute negli anni in città. Ne è venuto fuori che quello studio c’è, ma non è frutto di una attenta analisi del territorio effettuata da esperti del settore. No, quello studio è la tesi di laurea di una studentessa. Il direttore Luigi La Rosa ha dovuto ammetterlo a denti stretti. Ovvio che non è mancato il passaggio dal sindaco. Accorinti ha detto che la nostra è la città più fragile di un territorio in pieno dissesto idrogeologico.
Intanto, su altro fronte, c’è chi bussa alla porta dell’Amam.
La Guardia di Finanza ha effettuato un controllo a sorpresa nella sede di viale Giostra. Ieri mattina, sette uomini delle Fiamme Gialle si sono presentati negli uffici dell’Azienda Meridionale Acque di Messina, hanno controllato registro presenze e pare abbiano acquisito documentazione.
Probabilmente una tappa d’obbligo, la visita dei finanzieri all’Amam, al centro dell’emergenza idrica durata 22 giorni in città. Ricordiamo che la Procura ha aperto un fascicolo modello 45, vale a dire, al momento ancora, contro ignoti e senza alcuna ipotesi di reato. Insomma, l’attenzione è alta nei confronti di chi dovrebbe garantire la perfetta efficienza del meccanismo che porta acqua nelle case dei messinesi.
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