Da Messina alla prima serata televisiva: è Katia Greco, giovane attrice siciliana che questa sera incontreremo su Rai 1 nel nuovo episodio del Commissario Montalbano, che andrà in onda alle 21.15. Dopo aver interpretato la prima fidanzata de “Il Giovane Montalbano”, interpretato da Michele Riondino, Katia torna a recitare con il commissario più famoso ed amato della tv.
La passione per la recitazione di Katia, classe 1985, nasce durante il percorso scolastico al Liceo Seguenza di Messina: «A scuola facevamo un laboratorio di cinema, oltre alla parte teorica c’era la pratica guidata da Massimo Coglitore – ci racconta Katia Greco. Scrivevamo la sceneggiatura del corso che poi avremmo messo in scena e ognuno di noi aveva un ruolo. Io mi sono iscritta per volontà dei miei compagni, inizialmente mi occupavo di sceneggiatura poi, per istinto, mi sono lanciata nei provini per il ruolo da attrice e così ho scoperto di essere una falsa timida».
Negli anni seguenti Katia ha continuato gli studi e, mentre frequenta la facoltà di Scienze Biologiche, si dedica anche alla formazione con insegnati privati di recitazione, non avendo il tempo per frequentare un’accademia. Micheal Margotta, Denny Lemmo, Francesca Viscardi, sono alcuni degli insegnanti con cui avvia la formazione alla recitazione. Durante l’ultimo anno di Università, quando già si è trasferita a Roma, dove vive ancora oggi, arriva il provino con Elisabetta Curcio che da il via alla sua carriera.
Quando inizia professionalmente la tua vita da attrice?
«Dopo la laurea sono riuscita a dedicarmi attivamente al mestiere dell’attrice. Il primo tassello importante è stato Il giovane Montalbano, in cui interpretavo la fidanzata del commissario».
Questa sera torni in prima serata sempre con Il commissario Montalbano, che ruolo interpreti?
«Sono Caterina Giunta, una ragazza che lavora all’archivio comunale di Vigata. L’episodio si apre con l’uccisione di una collega, fatto che mi porterà ad essere sottoposta a interrogatori continui da Montalbano».
Cosa vuol dire lavorare a fianco di Zingaretti?
«Purtroppo durante le riprese Sironi è venuto a mancare, quindi la regia è stata affidata a lui. E’ stato importante essere diretta da Zingaretti, il clima era molto sereno e sopratutto, essendo un bravissimo attore, dava le giuste indicazioni».
In questi giorni, prima delle chiusura dei cinema, Katia è stata anche nelle sale cinematografiche con Picciridda, l’opera prima di Paolo Licata tratta dal romanzo di Catena Fiorello ambientata a Favignana alla fine degli anni Sessanta. Il film racconta la storia di Lucia, che viene lasciata dalla famiglia in partenza per la Francia alla ricerca di lavoro. Lucia resta con la nonna, donna severa in rotta con la sorella Pina, il cui marito Saro ha soprannominato la cognata “la Generala”. E la figlia di Saro e Pina, Rosa Maria – il personaggio interpretato da Katia – è innamorata di un uomo sposato.
Com’è stato girare a Favignana e interpretare un ruolo complesso come il personaggio di Rosa Maria?
«Io sono molto legata a questo personaggio, mi sono calata totalmente nella parte, al punto che anche mentre giravo sono stata male. In generale tutto ciò che riguarda la Sicilia, mi tocca molto perchè quella realtà in qualche modo ci tocca anche se non ci appartiene. In più l’essere bloccati per un mese e mezzo su un’isola, affrontare un tema così forte come l’emigrazione unita alla violenza sulle donne, ha reso l’interpretazione un momento molto forte da un punto di vista emotivo».
E in riferimento alla scena principale del suo personaggio, alla ‘passeggiata’ finale sulla scogliera, Katia continua spiegando che immergendosi in un ruolo così «da un punto di vista emotivo tocchi il fondo. In più il territorio impervio, il freddo, erano tutte componenti che mi mettevano in una situazione di disagio, utile al personaggio. Anche nel momento in cui cado, salvato dal postino, siamo caduti veramente e mi sono fatta malissimo!».
E questo aggiunge, è il take che il regista ha scelto, perché era naturale.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
«Intanto Cruel Peter, per la regia di Christian Bisceglia, il 13 marzo uscirà negli stati Uniti. Poi ho girato per la Rai una puntata su Rita Levi Montalcini, che andrà in autunno. E sono stata scelta per una serie Amazon, Bang Bang Baby, ideata da Andrea di Stefano».
Qual è il tuo sogno ora?
«In questo momento difficile che stiamo vivendo tutti, anche per me sono saltati molti programmi. Perciò innanzitutto mi auguro che la situazione torni presto alla normalità, per tutti. In generale, il mio sogno è il cinema a livello internazionale e mi piacerebbe anche avere il tempo per tornare sul palcoscenico teatrale».
Da quale regista ti piacerebbe essere diretta?
«Emanuele Crialese. Con lui ho fatto degli spot pubblicitari. Se già li dirigeva in modo magico, approcciarsi a un personaggio con la sua gioia deve essere davvero emozionante».
Un consiglio per chi, partendo da Messina, volesse fare il tuo stesso percorso.
«Per prima cosa studiare, sempre. Leggere tanto, i testi attinenti al nostro mestiere. Provare a mettersi in gioco cercando di muovere i primi passi e poi, mi ripeto, anche se lavori, continuare sempre a studiare. Perché l’attore deve allenarsi sempre».
(2221)