Ultimo “sì” oggi alla Camera dei Deputati, si conclude il lungo iter per il riconoscimento all’interno della Costituzione degli svantaggi e dei costi che la Sicilia e la Sardegna si trovano a scontare per la loro condizione di insularità. A commentare, il presidente della Regione, Nello Musumeci: «Superare gli svantaggi derivanti dall’insularità diventano, da oggi, un impegno preciso per lo Stato, consacrato nella Costituzione. È una vittoria per tutti gli isolani d’Italia».
Di cosa stiamo parlando? A ottobre 2020, la Regione aveva pubblicato uno studio in cui evidenziava i costi che i cittadini siciliani si ritrovano a pagare per il solo fatto di vivere su un’isola. Si tratta di una “tassa occulta” annuale di 1.308 euro a persona, tra i 6 e i 6,5 miliardi di euro, derivante, appunto, dall’insularità. Nel novembre 2021 è quindi approdato al Senato un disegno di legge finalizzato a riconoscere questo svantaggio sia alla Sicilia che alla Sardegna all’interno della Costituzione. La proposta, che riconosce all’articolo 119 il “grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità”, è stata approvata con 223 voti favorevoli. Il disegno di legge ha poi ottenuto l’unanimità il 30 marzo 2022 alla Camera dei Deputati. Trattandosi di un ddl che modifica la Costituzione, il testo necessitava di una doppia lettura alle due Camere. Ad aprile 2022 è approdato al Senato, ottenendo l’unanimità.
Con la votazione di oggi, 28 luglio 2022, alla Camera dei Deputati l‘articolo 119 della Costituzione è modificato e riporta il seguente testo:
La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità.
Una battaglia, dice il vicepresidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao «vinta da Siciliani e Sardi in Italia come in Europa». Adesso, naturalmente, si dovrà passare dalle parole, dalla Carta, ai fatti, e la politica dovrà impegnarsi fattivamente – per legge – a garantire la rimozione degli svantaggi che da decenni riguardano la Sicilia e la Sardegna, con politiche attive riguardanti l’economia, la continuità territoriale e tutti quei settori in cui l’insularità, di fatto, danneggia le due regioni.
«Continueremo a lavorare – commenta Nello Musumeci, in sinergia con Bruxelles e Roma, affinché vivere su un’isola non sia più una maledizione o un problema, ma una straordinaria opportunità, in termini di dotazione infrastrutturale, servizi essenziali e qualità della vita».
(355)