Lo ha ribadito, ancora, con forza, il presidente della Regione Nello Musumeci: «Il collegamento stabile sullo Stretto di Messina non può essere considerato un capriccio. Senza di esso, non ci potrà essere alta velocità né sul gommato né sul ferrato». È quanto dichiarato nel corso di un webinar organizzato dall’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia Occidentale, durante il quale il Governatore ha puntato l’attenzione non solo sulle infrastrutture, ma anche sui rapporti con l’Africa e il Medio Oriente.
Continua a tenere banco sui tavoli del dibattito regionale e nazionale la questione del Ponte sullo Stretto – sulla quale nei giorni scorsi si sono espressi anche il sindaco di Messina, Cateno De Luca, e l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone.
«In Sicilia non si realizzano opere pubbliche degne di rilievo da diverse decine di anni – ha sottolineato Musumeci surante il suo intervento al webinar. Le carenze infrastrutturali sono il frutto del grande “partito della rassegnazione”, che ha costretto la Sicilia a restare nella marginalità rispetto al continente europeo. Per riacquistare centralità, la nostra Isola deve diventare attrattiva e per essere attrattiva ha bisogno di infrastrutture strategiche. Il bacino euro-afro-asiatico torna ad essere luogo di aggregazione, ma la Sicilia è rimasta marginale in Europa e nel Mediterraneo».
«Cosa vuole fare il governo nazionale del Mezzogiorno d’Italia? – ha chiesto quindi il Governatore. Quale deve essere il nostro rapporto strategico con l’Africa, col Medio Oriente? Vogliamo continuare a fare della Sicilia la terra d’approdo di giovani disperati che lasciano il loro Paese in cerca dell’Eldorado o vogliamo fare del rapporto con l’Africa una potenzialità, una risorsa? Ce lo dica Roma, ma ce lo dica anche Bruxelles».
«Ecco – ha concluso – perché il collegamento stabile sullo Stretto non può essere considerato un capriccio. Senza di esso, non ci potrà essere alta velocità né sul gommato né sul ferrato. Da anni chiedo ai governi di Roma cosa intendono fare della portualità siciliana. In Sicilia non c’è un porto hub, questa è un’umiliazione. Quanto lavoro daremmo ai siciliani, quanta competizione eserciterebbe la Sicilia rispetto al Medio Oriente! Sulle grandi infrastrutture serve un confronto senza pregiudizi tra Commissione europea, governo centrale e governo regionale. L’idea di Sicilia che abbiamo matura in una prospettiva mediterranea».
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