Le Associazioni Ambientaliste del Comprensorio di Milazzo e della Valle del Mela esprimono massima soddisfazione per la straordinaria manifestazione svoltasi sabato 4 ottobre ad Archi (San Filippo del Mela), a seguito del gravissimo incendio scoppiato al serbatoio 513 della Raffineria Milazzo venerdì 26 settembre.
Circa 7.000 le persone ˗ donne, bambini, anziani, intere famiglie, studenti, attrezzati con striscioni, cartelloni, bandiere, maschere antigas, fischietti ˗, provenienti da tutti i comuni del comprensorio tirrenico, che vi hanno preso parte. I manifestanti ˗ a favore dell’ambiente, della salute, del lavoro e della sicurezza ˗ hanno riempito la piazzetta nella quale Padre Peppe Trifiró ha tenuto un intervento. Successivamente, in modo pacifico, l’enorme serpentone si è snodato per le vie di Archi e ha raggiunto l’ingresso della Raffineria dove si sono tenuti gli interventi dei rappresentanti delle Associazioni.
Le Associazioni Ambientaliste hanno apprezzato la presenza di qualche deputato e di numerosi sindaci del comprensorio e, in particolare del sindaco del sindaco Renato Accorinti. «Ciò ˗ evidenziano le associazioni in una nota ˗ non solleva e non annulla le responsabilità su quanto accaduto e su ciò che, fino ad oggi, i sindaci non hanno assolto in materia di Sicurezza, tutela dell’ambiente e della Salute della popolazione residente». Allo stesso modo, le Associazioni ambientaliste ringraziano Padre Peppe Trifirò, un decano delle battaglie per la salute e la sicurezza dei cittadini di tutto il comprensorio, per la sua incalzante determinazione. Rimane, però, il malcontento ˗ precisano ˗ per la mancata presenza dei rappresentanti del governo regionale e nazionale.
«I Cittadini presenti ˗ spiegano gli organizzatori della manifestazione ˗ gridano ad alta voce “Basta!”. Basta con le false promesse di risanamento ambientale, con le false illusioni, con il rimandare ogni decisone sulle materie ambientali e di sicurezza. Basta, soprattutto, con i favori personali e sociali, con le finte elargizioni economiche, con i ricatti occupazionali, con le prebende, con le assunzioni comode. Occorre agire subito sulla gestione del territorio in caso di incidenti rilevanti e/o di un altro malaugurato evento disastroso programmando un Piano di emergenza esterno comprensoriale. I Comuni non possono/devono più agire in maniera singola ed autonoma su materie di interesse collettivo e territoriale».
In tal senso, nei prossimi giorni, le Associazioni ambientaliste chiederanno un incontro al prefetto Stefano Trotta, per analizzare e definire una serie di provvedimenti atti a superare le modalità finora attuate e nel contempo avviare un processo nuovo sulla gestione dei temi ambientali, sicurezza, salute e lavoro.
Le stesse fanno appello a tutti i cittadini e a tutte le personalità medico/scientifiche/tecniche del comprensorio a mantenere alta la tensione e la mobilitazione, «riaffermando ˗ concludono ˗ che la vertenza ambientale del territorio Valle del Mela/Milazzo è solo all’inizio. Apprendiamo con immenso piacere la nascita di comitati di cittadini nei comuni dell’area ad elevato rischio di crisi ambientale; uniti si vince!».
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