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In piazza contro Cateno De Luca: sabato nuova protesta del Comitato “La città siamo noi”

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Dopo la manifestazione di sabato scorso, il comitato spontaneo “La città siamo noi” torna a piazza Municipio per protestare contro il sindaco di Messina Cateno De Luca. Il “presidio-festa”, spiegano, sarà dedicato «all’ambizione del sindaco e al suo uso strumentale di una città e di una carica per fare carriera politica».

Che quella di sabato 22 gennaio non sarebbe stata l’unica protesta lo avevano già annunciato durante il primo sit-in. Adesso il comitato spontaneo “La città siamo noi” – fatto principalmente da cittadini comuni e attivisti – annuncia un nuovo appuntamento per sabato 29 gennaio, sempre a piazza Municipio, a partire dalle ore 10.00.

Di seguito, le motivazioni del Comitato, espresse in una nota.

«È evidente a tutti – scrivono – la sofferenza sociale di questa città: fatta di precarietà, di attività commerciali chiuse o in sofferenza, e di emigrazione di massa. Trascorsi tre anni, ci è chiaro che De Luca – proprio come dicono alcuni, “nella sostanza” – ha espresso convinta partecipazione, insieme ideologica, ragionieristica e strumentale, nel taglio alle spese i per servizi di utilità collettiva. Dall’altro lato, ha perseguito questi fini adottando pratiche privatistiche, clientelari e costose, consistenti nella moltiplicazione dei centri di spesa (per esempio le società partecipate e i relativi consigli di amministrazione; oppure i subappalti, più o meno legittimi, a ditte spesso esterne alla città etc.)».

«Queste operazioni – proseguono – sono state mascherate da narrazioni false, aggressive e insultanti. De Luca ha rivendicato per sé una presunta estraneità ai “poteri forti” e, in maniera grottesca, ha individuato negli ambulanti, nei barboni, nei dipendenti comunali, i veri responsabili del malessere cittadino».

Nel mirino del Comitato, in particolare, i “modi” con cui il sindaco Cateno De Luca si rivolge agli “avversari” politici sui social: «Com’è tristemente noto – sottolinea–, queste complesse operazioni comunicative sono state condite da insulti rivolti verso chiunque abbia osato esprimere critiche e perplessità. Il risultato è che la prassi democratica ne esce limitata, in quanto intimidita dalla violenza di una comunicazione che mira alla persona degli oppositori e non esita a trasformarla in bersaglio di strali e altro (come suggerisce il caso del cittadino Renato Ciraolo, che prima protesta, poi finisce in un video e, infine, riceve infinite ritorsioni amministrative legate ai rifiuti domestici)».

«Ma una parte di città non ci sta – conclude il Comitato. Non importa quanto grande o quanto piccola, questa città è qui determinata a cantare la sua verità a un potere mediocre».

Qui il link alla pagina Facebook della manifestazione.

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