Troppo traffico in città, a Messina serve creare una pista ciclabile che consenta di spostarsi in bici da Nord a Sud, possibilmente lungo la costa: è questo, in estrema sintesi, quanto suggerisce il nuovo piano del traffico urbano (PGTU), che dà alcune indicazioni su come dovrebbero cambiare ed essere implementate i percorsi ciclabili della città dello Stretto.
Nel redigere il nuovo PGTU e progettare eventuali nuovi percorsi dedicati alle biciclette, lo studio incaricato dall’Amministrazione, la TPS Pro srl, ha prima fatto una valutazione dello “stato dell’arte”, dopodiché è passato ad analizzare gli interventi da sviluppare per adeguarsi al piano nazionale e, infine, ha ricordato il progetto riguardante la pista ciclabile della Laguna di Capo Peloro (prevista tra i progetti finanziati con il PON Metro)
La pista ciclabile del centro di Messina
Oggetto d’indagine è stata, innanzitutto, la pista ciclabile del centro città, quella che passa da Piazza Pugliatti (via Tommaso Cannizzaro), Corso Cavour, viale Boccetta e via Garibaldi, che si intende mantenere, almeno nel “breve termine”.
La pista ciclabile del centro di Messina, si legge nel PGTU, è configurata come “corsia riservata in carreggiata”, vale a dire che è una normale corsia, come può essere quella riservata ai mezzi pubblici, priva di cordoli di separazione. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le statistiche riguardanti gli incidenti nelle città d’Italia indicano che questo tipo di pista ciclabile è il più sicuro in quanto «garantisce un più ampio triangolo di visibilità per i veicoli che si immettono lateralmente».
Ciononostante – forse anche in considerazione della guida spesso “creativa” di alcuni messinesi – il PGTU suggerisce l’inserimento di cordoli di separazione tra le piste ciclabili e le altre corsie, per rendere il percorso ancora più sicuro.
La Rete Ciclabile Nazionale e Messina
La pianificazione nazionale delle piste ciclabili prevede due progetti principali: EuroVelo 7 e Bicitalia 8. Il primo prevede, in sostanza, un percorso che vada dalla provincia di Bolzano a Palermo e che passi dal litorale di Messina; il secondo interesserebbe i monti Nebrodi e i monti Peloritani e ha carattere escursionistico, quindi il PGTU non lo prende in considerazione.
Seguendo quanto previsto dal progetto EuroVelo 7, l’idea è, sostanzialmente, quella di “allungare” la pista ciclabile presente sulla litoranea, sia verso Nord, arrivando fino a Torre Faro, che verso Sud, arrivando fino al confine del territorio di pertinenza del Comune di Messina. Quindi, salvo modifiche, la città dello Stretto potrebbe avere (in un futuro più o meno immediato) un lungo percorso ciclabile che copra l’intera costa, da Nord a Sud. Così facendo, secondo il PGTU, si realizzerebbe un duplice obiettivo: da un lato la creazione di un itinerario turistico attrattivo; dall’altro si renderebbe la mobilità urbana più sostenibile.
Infine, il PGTU suggerisce di promuovere le iniziative dei privati per creare un sistema di bike sharing e propone l’installazione di telecamere di videosorveglianza in aree realizzate appositamente per “parcheggiare” le biciclette.
Pista ciclabile di Capo Peloro
Oggetto della trattazione del PGTU, seppur brevemente, è anche la pista ciclabile che verrà realizzata con i fondi del PON Metro 2014-2020 nella Laguna di Capo Peloro. Il percorso servirà, tra le altre cose, a collegare Torre Faro e Ganzirri alla rete degli autobus, promuovendo così «intermodalità tra bici e mezzi di trasporto pubblico».
Questa pista ciclabile andrebbe poi collegata a quella che parte da Sant’Agata e che – attualmente – arriva all’Annunziata.
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