Il vento di Messina soffia fino a Palermo: la storia di Concetta Chillemi

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Si chiama Concetta Chillemi, ma tutti la chiamano Conci; viene da Messina e vive a Palermo dal 2005. Qui, insieme a Ilaria Sposito, ha dato vita a Junkle: bottega artigianale impegnata nel recupero di materiale di riciclo; le vele delle barche, ad esempio, vengono trasformate in accessori moda o arredamento. «Sono arrivata a Palermo per lavoro, per un piccolo corso di formazione ai miei colleghi, per un’agenzia stampa di Messina; dovevo rimanere solo tre mesi e poi, invece, non me ne sono più andata».

Da Messina a Palermo, e viceversa

Concetta si avvicina al mondo dell’artigianato sei anni dopo essersi trasferita nel capoluogo siciliano. «Dopo l’agenzia di stampa e una parantesi molto bella con Banda Radio, pensavo che avrei trovato un altro lavoro sempre nel mondo del giornalismo o dell’editoria, e invece è arrivato il Pride nazionale a Palermo».

Nel 2013, infatti, grazie a uno spazio espositivo allestito all’interno dei Cantieri Culturali della Zisa, Conci, insieme a Ilaria Sposito e un’altra amica, crea una prima collezione. «Da qui, – ci racconta Concetta Chillemi –, si sono aperte diverse porte in ambito artigianale. Ho collaborato e collaboro ancora con la Borsa del Pellegrino; poi con Ilaria ci siamo rincontrate e abbiamo deciso di dare vita a Junkle». (In foto Ilaria Sposito e Concetta Chillemi)

Il laboratorio di Concetta Chillemi

Scrupolosa e attenta, Concetta, nelle stanze del suo laboratorio, dà nuova vita alle vele, «il 90% di una vela può essere trasformato in altro, è bello poter indossare un bel capo, ma ancora meglio se lo facciamo prendendoci cura del territorio, usiamo materiali che altrimenti non potrebbero essere riciclati. La cosa che preferisco di questo lavoro è la possibilità di usare le mani, ma anche la testa. Tutto deve essere pensato, prima di essere realizzato».

L’artigianato, di cui è ricca Palermo, racconta l’identità della nostra Isola, e poter ascoltare la storia di Concetta ci fa capire quante risorse creative possiamo tirare fuori. «Proprio dodici anni fa nasceva l’associazione ALAB, che ha avuto la grande intuizione di raccogliere piccoli artigiani, che non avevano un luogo fisico dove vendere, e di dare loro l’opportunità di aprire un laboratorio e non pagare la partita IVA, che viene pagata dall’Associazione. A fine anno poi si contribuisce alle spese».

Nata da un’idea di Pietro Muratore, ALAB – Associazione Liberi Artigiani-Artisti Balarm, infatti, riporta al centro dell’attenzione i luoghi di creazione e di produzione di arte e, naturalmente, di artigianato. «ALAB – continua Concetta – ha dato la possibilità a tantissimi giovani di iniziare un’attività senza grandi investimenti, così si sono aperte saracinesche che erano chiuse da anni, abbandonate, e in virtù di ciò si sono create anche diverse zone pedonali». Tutto questo succede a pochi chilometri da Messina, in cui ogni anno si discute, con toni più o meno accesi, sull’isola pedonale natalizia. «Anche a Palermo, in via Maqueda, i commercianti pensavano che la zona pedonale sarebbe stata un fallimento e invece non è così. La città è migliorata». (In foto i pouff realizzati con materiale riciclato)

Messina con gli occhi di Concetta Chillemi

Ma da lontano come si percepisce Messina? «Messina ha una grande possibilità che non viene sfruttata: il porto, naturale collegamento con Reggio Calabria. Questa cosa purtroppo si legge soltanto dal punto di vista del Ponte, senza sviluppare, invece, un’identità dello Stretto. La vera grande opportunità è il mare. Messina non ti trattiene, spesso hai la curiosità di vedere altro. Anche tornare a Messina è difficile, per tornare a fare quello che vuoi fare».

Concetta, secondo te qual è la chiave affinché Messina possa trattenere le sue risorse? «La chiave di volta dovrebbe essere l’Università, un’istituzione storica. Dovrebbe legarsi molto di più al territorio; lo studente deve esistere nella città, creare spazi, non solo dopo la laurea, ma anche durante il percorso accademico. Non mi sento di fare scuola a nessuno, anche qui a Palermo è difficile, però bisogna continuare a investire e a crederci».

Adesso, Conci e Ilaria stanno lavorando a nuova collezione che vedrà protagonista, ancora una volta, lo spinnaker, e al restyling della bottega in Piazza Aragona, che riaprirà a gennaio; il momento giusto per farsi un viaggio da Messina a Palermo.

 

 

 

 

 

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