tre operatori del turismo ci raccontano come cambierà il settore con il coronavirus

Il turismo ai tempi del coronavirus. Preoccupazioni e speranze di 3 operatori del settore

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tre operatori del turismo ci raccontano come cambierà il settore con il coronavirusIl turismo è uno dei settori più a rischio in questo momento di emergenza coronavirus. Anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte durante la conferenza stampa sulla Fase 2 ne ha parlato. Circa il 13% del Prodotto Interno Lordo del nostro Paese, infatti, dipende dalle attività turistiche.

Certo non sappiamo ancora in che modo cambierà il turismo, come sostiene l’Organizzazione mondiale del turismo, un’agenzia delle Nazioni Unite: «Vista la costante evoluzione del contesto, è molto complicato fare stime sugli effetti che la COVID-19 avrà sul turismo internazionale».

In Italia, si parla di 3 milioni di lavoratori che si occupano di turismo, lavoratori che al momento sono in stand by. Uno dei provvidementi presi dal Governo per salvaguardare la categoria, dalla crisi da coronavirus, è il salva-vacanza. Un voucher rilasciato a coloro che, dopo aver prenotato o acquistato un soggiorno, versando il relativo prezzo o una caparra, sonostati costretti a rinunciare al viaggio.

Ma in Sicilia, meta estiva per eccellenza, come cambierà il turismo in emergenza Covid-19? E che conseguenze ci saranno per uno dei settori più importanti del nostro territorio? Lo abbiamo chiesto a chi, in modo diverso, si occupa di turismo; c’è chi ha realizzato per la prima volta tour esperienziali e di storytelling, chi organizza visite guidate non convenzionali e chi lavora con i croceristi. Il futuro è incerto ma probabilmente sarà un buon momento per riscoprire le bellezze interne del territorio.

Sergio sogna Dinnamare e una ripresa del turismo

Sergio Longo con i turistiSergio Longo, dopo aver lavorato quasi 10 anni in diverse strutture ricettive in tutta Italia, nel 2012 è tornato a Messina. «Sono tornato perché volevo creare qualcosa di mio in base all’esperienza fatta in giro per l’Italia. Oggi mi occupo di diversi aspetti legati al turismo. Sono stato il primo in città a creare tour esperenziali e di storytelling rivolti soprattutto alla clientela americana. Ho organizzato anche diverse attività culturali dedicate ai messinesi, al turismo interno per siciliani e calabresi e tour ad hoc per i croceristi o chi alloggia nelle strutture ricettive di Messina e Taormina.

Con questa emergenza purtroppo il turismo è il settore che pagherà di più, almeno per il 2020, anche se sono convinto negli anni che verranno ci sarà una rinascita, con qualche differenza. Credo che i turisti saranno molto più attenti alla destinazione e soprattutto sui servizi da scegliere, come dire saranno molto più consapevoli.
Ad oggi ho perso il 75/80% del mio fatturato legato soprattutto ai servizi crocerisitici e quelli privati provenienti dalle strutture ricettive. Questa crisi purtroppo farà scomparire diverse attività turistiche, ci saranno aziende, per esempio le piccole realtà legate ai servizi extra alberghieri, che non riusciranno più a sostenere i costi di gestione e di conseguenza non apriranno più – mi auguro di sbagliare.
Ci voleva questa emergenza per far capire alle istituzioni che il comparto turistico e tutto l’indotto dava da mangiare circa 3/4 Milioni di persone (dati Istat) e che abbiamo bisogno di un Ministero che detti le linee guida generali, ma con persone competenti che hanno esperienza e la conoscenza del settore, sennò torneremo alla giungla di prima, in cui le regole dettate dall’Unione Europea, non sono adottabili nel nostro Paese.
Faccio un esempio per far capire, io sono una guida ufficiale della Regione e ho conseguito il patentino attraverso un concorso pubblico e ho un mio tariffario, mentre l’Unione Europea con la liberalizzazione delle professioni consente a una guida (russa, cinese, rumena) di venire a lavorare qua, ma negli altri Paesi non esistono esami basta che ti registri  e hai un pezzo di carta, o addirittura basta che paghi e hai il patentino come succede in Toscana e in Puglia.
Abbiamo bisogno di una mega riforma del comparto sennò le nostre professionalità verranno tagliate fuori e non per mancanza di competenze ma per una questione economica perché noi siamo tutti con le partite iva, paghiamo le tasse e gli altri no.
Come misure di sostegno per il settore turistico, dal mio punto di vista sono poche e “offensive”, io e altri non abbiamo ancora visto i famosi 600€ di marzo, ma non hanno capito che molti lavoratori sono stagionali cioè lavorano 6/7 mesi per 12 (h 24) e quindi i 600 o 800 – personalmente – sono più come un contentino.
Quest’estate sarà molto diversa, si lavorerà pochissimo e con gli italiani (famosi per non comprare servizi extra). Le guide e i bus avranno un calo del 90% o addirittura del 100% e presumibilmente non ci saranno i gruppi ma solo, a al massimo, 4 persone. Forse le strutture ricettive riusciranno a recuperare qualcosa.
Personalmente non sto facendo nessuna proiezione perché ancora è presto, il turismo è basato sulla mobilità e con i confini e porti chiusi non si può immaginare come si evolverà la situazione per questo 2020 ma ribadisco che con delle attività di comunicazione e marketing ad hoc ci sarà un incremento nel prossimo biennio, anche perché noi “siamo fortunati” perché ci chiamiamo Sicilia.
Quest’anno verranno riscoperti luoghi vicini alle nostre residenze, ma purtroppo la crisi economica colpisce tutti quindi non so se le persone saranno disposte a spendere tanti soldi per le vacanze, magari solo per pernottare o per andare a mangiare ma la vedo dura per i servizi extra. Nonostante tutto, resto fiducioso per il futuro, abbiamo una grande chance per cambiare il settore turistico.
Quando finirà tutto ho il desiderio di tornare a lavoro, ho proprio bisogno di avere il contatto con le persone. Di recente ho sognato di essere a Dinammare quindi magari la prima tappa la farò lì!»

Cristina – l’estate anomala delle guide turistiche con il coronavirus

Cristina durante una visita guidata a TaorminaCristina Leone dal 2002 esercita a tempo pieno la professione di guida turistica. «Lavoro in tutto il nord-est della Sicilia, diciamo dalle Isole Eolie a Catania, passando per Milazzo,Tindari, Messina, Etna e arrivo anche fino a Siracusa. Su Messina lavoro tanto con il turismo delle crociere.
L’industria del turismo è stata la prima a doversi fermare a causa del coronavirus e sarà l’ultima a ripartire e lo farà con grandi difficoltà perché il contatto sociale è alla base del nostro lavoro. Le conseguenza saranno disastrose e ci vorranno anni per recuperare ciò che abbiamo perso. Per quanto mi riguarda, non lavoro dalla fine di febbraio e lavorando per il 90% con clientela straniera, penso che non potrò ricominciare prima della primavera 2021, almeno che non venga fuori una cura o un vaccino.
Credo che i costi siano difficilmente calcolabili perché la filiera turistica è composta da tante parti. In ogni caso, questo momento siamo ad un azzeramento totale del guadagno. A livello nazionale, i titolari di P.IVA hanno usufruito del bonus di €600 che forse sarà versato anche per i prossimi due mesi ma, tenendo conto che tutta la stagione è compromessa, non possono essere sufficienti. La Regione Siciliana sta attivando un servizio di promozione su scala internazionale ma ancora non sappiamo bene quale sarà il meccanismo e anche un sostegno economico ma, anche per questo, non abbiamo ancora notizie certe.
Per le guide turistiche sarà un’estate molto anomala perché non potremo lavorare come siamo abituati a fare a pieno ritmo, forse si farà qualcosa ma, poiché c’è ancora il rischio contagio, ho grossi dubbi. Noi pensiamo che quando ci sarà un ritorno ad una sorta di normalità, dovremo puntare sul turismo locale e quindi cercare di attirare il turista siciliano in primis.
Sono certa che la nota positiva di tutta questa situazione sarà proprio la riscoperta, da parte dei siciliani stessi, delle bellezze del nostro territorio. La gente avrà voglia di visitare ma, allo stesso tempo avrà paura di andare lontano e quindi cercherà una meta non troppo lontano da casa.
Finita la reclusione andrò a Lipari! Sono molto legata alle Isole Eolie sia da un punto di vista personale che professionale e mi sta mancando tanto il non poterci andare regolarmente.»

Ivan Tornesi – non immagina un’estate senza attività all’aperto

Ivan Tornesi durante una visita guidataIvan Tornesi si occupa di turismo dal 2015, da quando con alcuni amici ha fondato l’Associazione Pro Loco Messina Sud. «Di solito, organizziamo percorsi non convenzionali, fuori dai circuiti turistici ufficiali, tra i villaggi della periferia sud della città di Messina. Attraversiamo paesaggi con strade, sentieri, edifici e monumenti dimenticati e spesso anche destinati a scomparire.
Non mi occupo di turismo per lavoro, ma da volontario e ”attivista del turismo”, che crede nel potenziale etico e innovativo del settore, capace di innescare cambiamenti sociali ed economici significativi per i nostri territori. Per un’economia che dipende fortemente dalla facilità e possibilità di spostamento delle persone, la crisi pandemica non può che essere una delle peggiori disgrazie.
Intanto ci sono i mancati incassi di Marzo, Aprile e forse anche Maggio, che con l’arrivo della bella stagione e le prime festività primaverili, registrano tradizionalmente flussi importanti. Ed è anche il periodo in cui si iniziano a programmare i viaggi estivi. Non ho dati a supporto, ma l‘incertezza sugli esiti di questa crisi può fare pensare a una possibile riduzione delle prenotazioni, nonostante le lodevoli iniziative promozionali di alcuni operatori per l’acquisto di pacchetti a prezzi stracciati. Inoltre, l’annullamento di alcune grandi manifestazioni estive, insieme ad eventuali divieti all’organizzazione di serate musicali e danzanti, potrebbero indurre molte attività a non aprire.
Sono state attivate alcune misure di sostegno ai redditi dei lavoratori dipendenti, mentre le partite I.V.A, come alcune guide turistiche, dovrebbero usufruire della famosa indennità di 600 euro, erogata dall’INPS. Sono certamente misure temporanee e non risolutive e adesso ci si dovrà preoccupare anche della possibile riduzione del numero dei lavoratori stagionali degli alberghi, della ristorazione e dei lidi. A Messina, ad esempio, buona parte degli stabilimenti balneari e i servizi di ristorazione, fanno ricorso a forme di lavoro occasionale e stagionale. Oltre alle misure di sostegno pubbliche, c’è bisogno anche della disponibilità dei proprietari dei locali commerciali ad accordarsi per la riduzione dei canoni d’affitto. Per non parlare delle rate delle mensilità di prestiti e mutui, da restituire alle banche.
Come sarà quest’estate? Tutto dipenderà dalle restrizioni e dalle limitazioni agli spostamenti, di cui ne sapremo di più nei prossimi giorni. Nel frattempo non riesco a immaginarmi un’estate senza attività di socializzazione all’aperto.
Noi, stiamo già pensando a un programma con dei nuovi percorsi tra le campagne dei nostri villaggi e i Monti Peloritani. È possibile che aumenti l’interesse verso luoghi meno affollati e le aree interne, insieme alla domanda di servizi turistici e di intrattenimento alternativi e innovativi. C’è già qualche creativo che ha presentato dei progetti interessanti.
Finita la reclusione andrò sul lungomare con la mia bici. Droni ed elicotteri permettendo…»

 

 

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