Addio Andrea. Oggi i funerali del giovane ventenne che ha perso la vita nell’incidente di venerdì notte a S.Agata, sulla litoranea.
In una Cattedrale gremita come poche altre volte, tutti hanno voluto dare l’ultimo saluto ad Andrea Scaglione: parenti, amici di sempre, ma anche tanta gente comune che Andrea non lo conosceva, ma che oggi ha voluto comunque esserci.
Erano in centinaia, i ragazzi che si sono riuniti alle 16 per rendere l’ultimo saluto al piccolo centauro morto per uno scherzo del destino, strappato alla vita in maniera violenta ed inaspettata. Tanti, durante la funzione, stringevano un palloncino bianco in mano, volevano farlo volare all’uscita del feretro dell’amico, come un’ultima simbolica carezza da fare arrivare fino in cielo.
Ovunque, le foto di Andrea sorridente, mentre canta con un microfono in mano. Perché lui era così, sorridente, scherzoso, pieno di vita.
Difficile per l’officiante trovare parole utili da spendere nella sua omelia, difficile non scadere nella retorica dinnanzi a tanto dolore.
“Perché, perché?” alla fine sono queste le parole che si sono udite dal pulpito. Difficile anche per un uomo di Chiesa trovare spiegazioni alla morte di un ragazzo di soli 20 anni -.
“Oggi non possiamo capire perchè, oggi possiamo solo ringraziarti per l’umanità, la gioia, l’amicizia che ci hai donato facendoci conoscere Andrea, te lo riconsegniamo con dolore, con sentimenti di solitudine e angoscia, consapevoli che solo tu, Signore, potrai consolarci”. Parole del prete officiante, che ha aggiunto, in inevitabile riferimento alle circostanze della morte di Andrea: “Corriamo dei rischi ogni volta che camminiamo per strada, in macchina, in moto, in bici. Prego sempre Dio che mi preservi quando sono in auto. La nostra vita è messa costantemente in pericolo, ma quando è una vita giovane come quella di Andrea ad essere stroncata, ci sentiamo vibrare dentro dal dolore e dalla rabbia e non possiamo fare a meno di chiederci: perchè?”
Le centinaia di ragazzi stretti gli uni agli altri, a volte mandavano un bacio verso l’altare, altre asciugavano le lacrime con un pudico gesto sotto gli occhiali da sole, tenuti anche in Chiesa per nascondere gli occhi stanchi di dolore.
All’ingresso della Cattedrale, su uno striscione dedicato ad Andrea si leggeva: “Il tuo sorriso lo porterò sempre stampato nel mio cuore”.
Un ricordo che può diventare quello di ognuno di noi. Ciao Andrea.
Giovanna Legato
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