Il suo nome ha radici antiche, ma la sua essenza è moderna: la nuova nave Iginia delle Ferrovie dello Stato è approdata a Messina ed è pronta a partire per collegare le due sponde dello Stretto. Lungo 147 metri, largo 19, il nuovo traghetto targato FS può contenere a bordo fino a quattro treni assicurando il collegamento a lunga percorrenza tra la Sicilia è il resto d’Italia. L’investimento economico è di 57 milioni di euro, 7 dei quali finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la tecnologia Green, la cui implementazione – come da programma – sarà avviata a partire dal prossimo mese di novembre.
Iginia deriva dal greco hyghìeia e significa salute, prosperità, era il nome della figlia di Asclepio e di Epione, venerata come dea della salute. Ed era anche il nome della nave che attraverso lo stretto di Messina dal 1969 e per i successivi 44 anni prima di essere dismessa. La campana della sua predecessora è stata posizionata in una teca di vetro all’interno del nuovo traghetto, in segno di una continuità con il passato. Ma il nuovo traghetto Rfi è tutto fuorché antico.
Che ha di diverso rispetto alle vecchie navi? È una nave green. «Il sistema di propulsione – spiegano dalle Ferrovie dello Stato – è garantito anche da due pacchi di batterie ricaricate dai pannelli solari già installati sulla nave o dalle prese di terra presenti nelle invasature; a bordo sono presenti anche innovativi impianti di trattamento delle acque di sentina e delle acque nere, per garantire una più efficace riduzione delle emissioni inquinanti. Tecnologie che permettono zero emissioni di CO2 e gas serra, sia in porto che nelle manovre di entrata e di uscita. Iginia ha ottenuto la certificazione “Green Plus” – il massimo attestato nel campo della sostenibilità – dal Registro Italiano Navale, a conferma dell’impegno del Gruppo FS per l’ambiente».
Dal punto di vista della capienza, la nave Iginia è lunga 147 metri, larga 19 e può contenere fino a 4 treni per un totale di 27 carri ferroviari. A bordo possono salire fino a 700 persone, compreso l’equipaggio. È dotata di un salone principale con sala bar da 339 posti a sedere, di cui 29 postazioni dedicate alle persone a mobilità ridotta, 7 postazioni per carrozzelle, 101 i posti a sedere nel salone di poppa e 198 nel salone aperto all’esterno.
Ma nel futuro del trasporto sullo Stretto di Messina c’è dell’altro: «Abbiamo lanciato la gara per una quarta nave, del valore di 80 milioni di euro – ha spiegato l’amministratore delegato e DG di Ferrovie dello Stato, Vera Fiorani. Stiamo lavorando anche alle stazioni dell’area dello Stretto, con progetti che riguardano sia la Calabria sia la Sicilia. A Messina si lavorerà alla riqualificazione della Stazione Marittima e della Stazione Centrale. Il mosaico presente alla Marittima sarà creato un museo che ne consenta la valorizzazione. La nave che presentiamo oggi – ha concluso – è una nave che unisce, che connette, che collega».
Al taglio del nastro dell’Iginia hanno partecipato Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Vera Fiorani, Amministratrice Delegata e DG RFI, Giuseppe Marta, Direttore Navigazione RFI, Gaetano Armao, Vice presidente Regione Siciliana, Leonardo Santoro, Commissario Straordinario di Messina.
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IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA … quando sarà realizzato.. da questi “politici inutili e fanfaroni”?? Vogliamo opere vere, infrastrutture che diano redditi e ricchezze per la SICILIA e la CALABRIA.!