Rendering del Ponte sullo Stretto di Messina

Il PUMS tra mobilità sostenibile e l’incognita Ponte: ecco “Messina 2030”

Pubblicato il alle

6' min di lettura

Un nuovo piano urbano basato sulla mobilità sostenibile. È questo l’argomento del forum di discussione lanciato dal Comune di Messina nelle giornate di giovedì 25 e venerdì 26 marzo. Oggi, durante la conferenza stampa tenuta al Palazzo Municipale, è stato presentato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) per Messina. All’evento hanno partecipato, coadiuvati dai professionisti di TPS Pro che seguiranno la redazione del Piano, l’Assessore alla Mobilità Urbana Salvatore Mondello e il Dirigente V Direzione Pianificazione Salvo Puccio.

A coordinare l’appuntamento di oggi è stato proprio l’assessore Mondello, il quale ha sottolineato l’importanza strategica di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile per un territorio così esteso come la città metropolitana. «Quando si tratta di infrastrutture – ha dichiarato Mondello – non si può che ragionare in assoluta armonia con quelle che sono le peculiarità territoriali della città metropolitana. Messina ha un’estensione importante, ci sono 108 Comuni caratterizzati da elementi con morfologia collinare, semimontana e litoranea. Questi elementi danno una linea di indirizzo ben precisa».

Presente all’appuntamento anche il Segretario Generale della Città Metropolitana di Messina, Maria Angela Caponetti, che ha sottolineato l’importanza «che i comuni si uniscano in un’intesa per costruire lo sviluppo del territorio, sviluppo che si costruisce con la piena partecipazione e l’attenta analisi dei fabbisogni, sempre rispettando quei principi fondamentali tra cui la sostenibilità ambientale».

PUMS Messina: come sarà la Messina del 2030

A fornire un quadro più completo sono stati i tecnici di TPS Pro – società capofila incaricata della redazione del Piano – che hanno definito nei minimi particolari contenuti e aspetti organizzativi del PUMS di Messina: «Si tratta di una grande opportunità – ha commentato l’ingegnere Guido Marino –, uno strumento a medio-lungo termine della durata di dieci anni con cui si definiscono i contorni della città. Il PUMS è stato introdotto nel 2017 recependo la direttiva europea Eltis. Non ci sono vincoli infrastrutturali, ma ci devono essere obiettivi alti. Servono coerenza verticale coi piani nazionali ed europei, ma anche coerenza trasversale coi piani di sviluppo economico contemplati dalle amministrazioni locali».

La presentazione del brand di Messina 2030 è stata affidata all’architetto veneziano Lucio Maria Rubini, che ha spiegato dettagliatamente le ragioni che hanno portato alla scelta del logo per il PUMS della città di Messina. Questo progetto è fondato su 5 elementi:

  • il mare, elemento di separazione e unione che protegge e identifica;
  • la terra, come controcanto del mare ma che allo stesso tempo territorializza il piano e crea legami e relazioni;
  • le persone, ora al centro della mobilità al posto della semplice gestione del traffico automobilistico;
  • i luoghi, che sostituiscono gli spazi in quanto luoghi urbani di qualità confortevoli anche dal punto di vista della mobilità;
  • l’identità, che condensa tutti gli elementi ricomponendoli nella figura geometrica del quadrato.

logo pums messina

logo pums messina

Il logo scelto riprende i colori della città, giallo e rosso, e richiama – grazie al nome Messina 2030 inserito all’interno e al centro – l’impegno decennale del progetto.

PUMS Messina: la roadmap del Piano

Stretti, anzi strettissimi i tempi di pubblicazione. La roadmap (o cronoprogramma) del PUMS inizia oggi 25 marzo con i forum di discussione a cui parteciperanno stakeholder e cittadini interessati grazie ai tavoli tematici in programma fino a venerdì. Una volta stabiliti gli obiettivi e le criticità e raccolte le prime indagini sociali, si potrà avere un quadro conoscitivo su cui poggerà il primo rapporto che dovrebbe essere pronto per il 31 marzo. Successivamente verranno avviate le simulazioni e, grazie al secondo workshop di aprile-maggio, le azioni condivise porteranno all’adozione del PUMS nell’estate 2021.

Il professore dell’Università di Firenze, Matteo Scamporrino, ha fatto sapere che i lavori procederanno seguendo la tabella di marcia, a partire dal processo partecipativo che in Sicilia è «perfettamente allineato con la componente tecnica». Ciononostante, un’incognita incombe sul PUMS: la realizzazione del Ponte sullo Stretto (che in queste settimane è tornato ad essere argomento di discussione anche a livello nazionale). Sebbene l’opera abbia un respiro nazionale, è anche vero che l’idea di un collegamento permanente col continente verrà sicuramente affrontata durante i workshop e i vari confronti con stakeholder e cittadini.

pums messina road map

«È un Ponte di Schroedinger quello sullo Stretto – ha chiosato Scamporrino –, perché come il gatto all’interno di una scatola ha davanti una fialetta che potrebbe ucciderlo, lo scienziato deve compiere i suoi studi non sapendo se è vivo o se è morto. Nel nostro caso, pianificare è una sfida, sì, ma è una sfida esogena, che non dipende da noi».

Il dottor Salvo Puccio, Dirigente V Direzione pianificazione, ha risposto a una domanda sulla superstrada Patti – San Piero Patti – Taormina, il cui futuro è ormai da tempo incerto e potrebbe registrare una svolta grazie al PUMS. «Collegare quel lato della città metropolitana all’aeroporto e al lato tirrenico – ha detto Puccio – ha una potenzialità di sviluppo enorme ed è di importanza vitale. Il Sindaco ha ricevuto le amministrazioni e ha comunicato che uno dei lotti di questa strada, perché questa strada è suddivisa in lotti, è previsto nel masterplan. La gara di progettazione è stata pubblicata da qualche giorno, bisogna individuare i fondi per completare l’opera e concentrarsi sul completamento di una sola viabilità, altrimenti è chiaro che si realizza qualcosa di nebuloso».

Come partecipare ai workshop per il PUMS

Per prendere parte attivamente ai forum di discussione sulla mobilità sostenibile è necessario registrarsi su questo sito. Il primo tavolo con i cittadini è previsto venerdì 26 marzo dalle 17.00 alle 18.30. I partecipanti saranno divisi in piccoli gruppi di lavoro, mentre i posti disponibili sono soltanto 200.

(345)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.