Rendering virtuale ponte sullo Stretto di Messina

Il Ponte sullo Stretto di Messina crolla nella serie tv “The bad guy” (e scoppia la polemica)

Pubblicato il alle

3' min di lettura

Il Ponte sullo Stretto di Messina crolla nella nuova serie tv di Amazon PrimeThe bad guy” e si scatena la polemica. Perché? Perché, nella serie, l’opera «pare fosse stata appaltata ad aziende vicine a Cosa Nostra», come spiega una giornalista di SkyTg24 in una delle scene finali della puntata. A commentare è, tra gli altri, il parlamentare messinese della Lega, Nino Germanà: «L’antico stereotipo, per il quale un’opera costruita in Sicilia non può essere immune da ingerenze della mafia, fa male al Paese».

Uscita da qualche giorno con i primi tre episodi la nuova serie italiana di Amazon Prime con Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi fa già parlare di sé. A metterla sotto i riflettori, diversi politici e commentatori, tra cui l’architetto Clarastella Vicari Aversa: «Veramente di cattivo gusto la trovata del Ponte sullo Stretto – che ancora neppure esiste – e che crollerebbe “perché appaltato alle mafie”! Perché non farlo allora con il Mose che già esiste e che è stato anche oggetto di indagini per corruzione e alla luce degli affari della mafia fuori dalla Sicilia? Perché continuare a diffamare ed offendere un territorio ed un’opera che può servire al suo riscatto? L’appalto era stato vinto da Impregilo, si vuol sostenere che fosse mafioso?».

Sulla stessa lunghezza d’onda il commento del deputato Nino Germanà: «Pare che a fare da cornice a “The bad guy” – scrive in una nota – serie Amazon nella quale il protagonista è un magistrato accusato di associazione mafiosa, sia uno scenario distopico nel quale il Ponte sullo Stretto crolla e si indaga sul coinvolgimento di imprese mafiose negli appalti. L’antico stereotipo, per il quale un’opera costruita in Sicilia non può essere immune da ingerenze della mafia, fa male al Paese.

«Noi – aggiunge – preferiamo costruire, abbiamo fiducia nelle opere che porteranno crescita, come il Ponte sullo Stretto, e con il ministro Salvini stiamo dimostrando che alle parole, cui abbiamo assistito in questi anni, seguiranno i fatti. Crediamo nella libertà di espressione, per questo speriamo sia proprio la cultura a demolire il pregiudizio “Sicilia = mafia”, che non è edificante e offende i siciliani perbene».

Immancabili, chiaramente, le repliche sui social, tra cui quella della pagina satirica “Il Ruggito del Consiglio”, che commenta: «Messinesi che incascittano per il crollo, in un film, di un ponte che in realtà non esiste. Non siamo una città, siamo un sogno».

(1844)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  1. Più che stereotipo, a me sembra uno spoiler

error: Contenuto protetto.