Il PalaTracuzzi di Messina si è allagato di nuovo

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Con il maltempo di oggi – mercoledì 8 settembre – il PalaTracuzzi di Messina si è allagato di nuovo, trasformandosi in una piscina. A darne comunicazione è l’Akademia Sant’Anna, squadra di pallavolo che si allena proprio all’interno dell’impianto sportivo comunale.

«Adesso basta – scrive il Presidente dell’Akademia Sant’Anna, Fabrizio Costantino –, così non si può più continuare. È diventata una situazione davvero insostenibile. L’impianto comunale dove si allena Akademia stamattina, cosi come spesso è capitato in passato, si è trasformata in una vera e propria piscina, e quando stamani le ragazze si sono presentate all’allenamento la situazione è stata davvero surreale: acqua a cascata dal tetto e, chiaramente, sospensione prevista degli allenamenti fino a data da destinarsi».

Il PalaTracuzzi di Messina si è allagato

«Un danno enorme per Akademia – prosegue la nota – così come per le altre società che si allenano al Palazzetto e un ulteriore grave problema che si va ad aggiungere a quelli già presenti all’interno del Palatracuzzi. È una storia che ormai si ripete da tempo. Ogni qualvolta il tempo peggiora ci troviamo a dover avere a che fare con queste problematiche assolutamente inaccettabili.

Stamani abbiamo dovuto sospendere gli allenamenti e non sappiamo per quanto altro ancora potremmo riprenderli. Così non è più accettabile andare avanti: si vanificano sacrifici e investimenti importanti di una società che vuole diventare grande e che vuole portare in alto il nome di Messina. Nel tempo ci sono state tante parole ma poi nel concreto non c’è stato alcun risultato utile.

Ormai siamo stanchi degli sfoghi: vogliamo avere rispetto e vogliamo che lo sport a Messina trovi la giusta dimensione. Per non parlare del danno di immagine nei nostri confronti e della città intera: tutte le nostre atlete arrivano da fuori Messina e cosi vanifichiamo il lavoro di grande credibilità che Akademia ha acquisito grazie a progetti seri e concreti. Noi in queste condizioni e in questo modo non possiamo continuare».

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