I consiglieri comunali Francesco Pagano, Nicola Cucinotta, Rita La Paglia e Claudio Cardile chiedono chiarimenti in merito ai “Cantieri di Servizi” mai avviati, che tanto avevano fatto sperare i cittadini meno abbienti. La tanto proclamata “boccata d’aria”, anche se a tempo determinato – 3 mesi – non è mai arrivata.
I quattro consiglieri hanno deciso di inoltrare formalmente un’interrogazione al sindaco Renato Accorinti per ottenere risposte concrete riguardo quella che definiscono «”stucchevole” telenovela».
«Chiediamo di sapere – scrivono in una nota – le motivazioni per cui i 26 cantieri che la Regione aveva approvato non sono ancora partiti. Crediamo che il Sindaco, il Vicesindaco e l’Assessore al ramo, considerati i pesanti problemi economici che attanagliano la cittadinanza, debbano sollecitare, o meglio “braccare”, la Regione affinché si snelliscano le procedure burocratiche per dare finalmente inizio a tali cantieri, e rivelare alla cittadinanza di chi sono le responsabilità di questo imbarazzante ritardo, visto che attualmente su Messina non ne risulta avviato neanche uno. Necessita una immediata operazione verità sulla vicenda da parte dell’Amministrazione comunale. Sono i cittadini che lo pretendono, non solo il consiglio comunale».
Facciamo un passo indietro. Il 23 agosto 2013 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando relativo ai Cantieri di Servizio che prevedeva uno stanziamento pari a 50 milioni di euro di fondi Comunitari, 2,3 dei quali assegnati a Messina. L’intento della Giunta Crocetta era quello di contrastare gli effetti della crisi economica attraverso misure straordinarie e urgenti «per prevenire e contenere le condizioni di povertà ed emarginazione sociale derivanti dal fenomeno della disoccupazione e inoccupazione con l’obiettivo di dare occupazione a circa 20mila disoccupati».
I consiglieri lamentano la situazione di stallo: «Ad oggi non si sa nulla di quando i circa 800 cittadini messinesi, collocati in graduatoria, che versano in gravi difficoltà economiche, potranno iniziare a lavorare».
Ricordiamo che a Messina, nel settembre 2013, l’Amministrazione Comunale ha individuato gli ambiti di intervento che riguardavano la raccolta rifiuti, l’arredo e il verde urbano, l’agricoltura , la raccolta differenziata, i servizi sociali, il marketing territoriale e il turismo, la viabilità e la manutenzione, il trasporto pubblico locale, la cultura, i cimiteri e la manutenzione degli stabili comunali. La stessa amministrazione aveva redatto ventisei progetti, presentati alla Regione Siciliana. Tanti i messinesi che avevano risposto – ricordano Pagano, Cucinotta, La Paglia e Cardile – «subissando di richieste d’informazioni gli uffici dell’Amministrazione per sapere a chi e come presentare le domande e candidarsi per uno dei circa 800 posti disponibili».
«Completate, nel giugno 2014, le procedure relative all’esame delle graduatorie provvisorie e pubblicate le graduatorie definitive – proseguono i consiglieri messinesi –, a luglio 2014 il presidente della Regione, Rosario Crocetta, aveva comunicato lo stanziamento dei primi finanziamenti sulla base dei progetti già presentati e integralmente documentati dai Comuni che avevano debitamente aderito all’iniziativa, per complessivi 12 milioni di euro, di cui 1.357.053 per Messina, che in totale avrebbe dovuto portare a casa 2.371.000. Dunque, nella prima fase si sarebbero dovuti avviare al lavoro circa 650 messinesi tra quelli che già da quasi un anno erano riusciti faticosamente a guadagnarsi un posto nelle affollatissime graduatorie».
Per il mancato avvio dei Cantieri di Servizio, qualche mese fa, era stato chiamato in causa perfino il prefetto Stefano Trotta.
Il punto cruciale ora è capire quale impedimento ha fatto da freno alla partenza di questa importante iniziativa. «Ormai da circa un anno sembra essere tutto pronto per partire, le graduatorie definitive di chi farà parte dei cantieri di servizio sono state redatte già da tempo. È inspiegabile – evidenziano – che a tutt’oggi non si conosca ufficialmente il motivo per cui non sia stato dato l’avvio ai Cantieri di Servizio».
Soprattutto, alle luce del fatto che «altri comuni, grazie ai cantieri di servizio, eseguono piccole opere di manutenzione sia sul verde che su alcuni edifici. Così come gli interventi sulle strade e sui marciapiede, e nel contempo danno la possibilità di un’occupazione, seppure per soli tre mesi, a tantissimi giovani e meno giovani disoccupati e con bassissimo reddito. Fortemente preoccupati ci chiediamo che fine abbiano fatto i circa 2.300.000 euro stanziati per questo progetto?».
Pagano, Cucinotta, La Paglia e Cardile ricordano anche che «ai sensi Il D.Lgs. n. 198 del 20 dicembre 2009 i cittadini messinesi potrebbero anche attivare un’azione legale collettiva – Class Action – per ottenere il ripristino del corretto svolgimento della funzione svolta dalla pubblica amministrazione».
Le risposte non possono più tardare. Pertanto, i quattro chiedono che urgentemente l’Amministrazione chiarisca: «Quali sono i reali impedimenti burocratici che a tutt’oggi non consentono il concreto avvio dei cantieri di servizio; se intende “con estrema urgenza” intervenire personalmente ponendo in essere tutte le iniziative necessarie affinché anche a Messina si avviino i Cantieri Servizio, come già avvenuto in tanti altri comuni siciliani; cosa si stia facendo per risolvere e superare lo stallo in cui si trovano ormai da circa un anno i cantieri di servizio; se intende rivelare di chi sono le eventuali responsabilità del grave ritardo accumulato fino ad oggi; quanto tempo ancora i cittadini messinesi inseriti nelle graduatorie definitive, dovranno attendere prima di veder coronato il sogno di poter lavorare, anche per soli tre mesi, affinché si possa dare un po’ di respiro alla crisi occupazionale, in una città al collasso».
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