Il film “Quell’estate con Irène” di Carlo Sironi arriva in anteprima alla Multisala Apollo di Messina

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Dopo il successo all’ultimo Festival di Berlino, arriva nelle sale siciliane “Quell’estate con Irène”. Il film è di Carlo Sironi, con Noèe Abita, Camilla Brandenburg, Claudio Segaluscio, Gabriele Rollo, Beatrice Puccilli, Anna di Luzio, Maurizio Grassia.

“Quell’estate con Irène” sarà presentato in anteprima anche alla Multisala Apollo di Messina venerdì 7 giugno alle 20.30, alla presenza del regista Carlo Sironi.

Il film del regista Carlo Sironi

Il film è prodotto da Kino produzioni con Rai Cinema, in co-produzione con June Films, ed è distribuito da Fandango. La distribuzione siciliana è a cura di SudTitles.

Riassunto del film:

Agosto 1997. Clara e Irène si incontrano per la prima volta durante una gita organizzata dall’ospedale che le ha in cura. Timida e solitaria l’una, sfacciata e inarrestabile l’altra, in comune hanno soltanto i loro 17 anni e quella malattia che sembrava sconfitta ma è ancora un’ombra presente nelle loro vite. Eppure quando sono insieme la paura svanisce e bastano poche ore a renderle inseparabili. Al punto di decidere di scappare insieme su un’isola lontana da tutti dove poter finalmente vivere la loro prima vera estate.

I “The Cure” e l’ispirazione per il film

Il regista Carlo Sironi ha dichiarato: «quell’estate con Irène nasce dal desiderio di raccontare quel momento in cui le prime impressioni della vita ci colpiscono e vanno a creare la nostra identità e la nostra memoria, quell’estate che non dimenticheremo
mai. Volevo realizzare un film che avesse la sostanza indefinita di un sogno ad occhi aperti e la precisione chirurgica dei ricordi più importanti».

Il regista ha aggiunto: «la prima volta che l’ho immaginato stavo ascoltando To Wish Impossible Things dei The Cure: «Remember how it used to be / when the sun would fill up the sky. / Remember how we used to feel, / those days would never end».

“Ricorda com’era/ quando il sole avrebbe potuto riempire il cielo./ Ricorda come eravamo soliti sentirci,/ quei giorni non sarebbero mai finiti”.

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