L’Art. 3 della costituzione campeggia alle spalle del presidente provinciale di Arcigay, Rosario Duca, durante la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2014 della Giornata mondiale contro l’omofobia che si è tenuta ieri a Palazzo Zanca, quasi a riassumere il senso autentico che l’associazione Lgbt dà, da sempre, all’iniziativa.
Sarà Piazza Cairoli lo scenario in cui si svolgeranno i diversi momenti dell’evento previsto per sabato prossimo, 17 maggio. Nel cuore dell’isola pedonale, dalle 11.00, saranno attivi diversi banchetti informativi, mentre dalle 15.00 alle 20.00 sul palco, lato monte, si alterneranno momenti di riflessione e di spettacolo condotti dai giornalisti Dino Sturiale e Simona di Pasquale.
«Saranno nostri ospiti il sindaco Renato Accorinti e l’assessore alle pari opportunità Patrizia Panarello» ha annunciato ai giornalisti Francesca Duca, dell’ufficio stampa Arcigay. L’amministrazione comunale ha infatti offerto il proprio patrocinio alla manifestazione, insieme al consiglio della IV circoscrizione, che è co-organizzatore della giornata. Tra gli altri, interverranno il segretario della Cgil di Messina, Lillo Oceano; la professoressa Antonella Cocchiara, dell’Ateneo peloritano; Saro Visicaro, dell’osservatorio Lucia Natoli; Rosario Duca , presidente provinciale di Arcigay; Annamaria Garufi, animatrice storica della Lelat. Previsti anche altri due interventi che – ha fatto sapere il presidente dell’associazione Lgbt – saranno “una sorpresa”. Chiuderà invece la serata «uno spiritoso spettacolo di Drag Queen».
«Arcigay non limita il proprio intervento ai problemi del mondo omosessuale — ha sottolineato Rosario Duca presentando a sua volta la giornata —, il nostro no alle discriminazioni vale per tutte e tutti i più deboli e i senza potere. Lo testimonia la fitta rete di relazioni e collaborazioni che abbiamo tessuto con l’associazionismo e il volontariato in città e in provincia. Con noi in piazza ci saranno l’Avis, con la sua autoemoteca destinata a fare informazione e prevenzione riguardo alle malattie a trasmissione sessuale; il centro muticulturale Officina; la Cgil; il circolo locale del Pdci; la lista “L’altra europa con Tsipras”; il Cedav; il Teatro Pinelli Occupato ed altri ancora».
La giornata di sabato prossimo, 17 maggio, però, sarà dedicata, come ogni anno, in modo particolare, alla lotta per la dignità e l’uguaglianza delle persone omosessuali e delle loro famiglie. «Questa data è stata scelta — ha ricordato ancora il presidente Duca — perché proprio il 17 maggio del 1990 l’Organizzazione mondiale della Sanità ha rimosso formalmente l’omosessualità dalla propria classificazione ufficiale delle malattie».
Per Arcigay, Messina è una città dove l’omofobia non si manifesta con episodi di intolleranza esplicita o di violenza: «Facciamo i conti piuttosto — ha fatto notare Duca — con un’omofobia latente che si manifesta negli interstizi delle istituzioni e degli uffici pubblici, ogniqualvolta si fa fatica a vedere riconosciuti quei diritti e quella dignità che in gran parte dell’Europa è ormai un dato consolidato».
A questo proposito gli esponenti del circolo territoriale hanno ricordato come il consiglio comunale di Messina non abbia ancora potuto discutere la delibera di istituzione del registro delle Unioni Civili, pur esprimendo «grande soddisfazione» per come l’amministrazione Accorinti «ha accolto positivamente le sollecitazioni di Arcigay», instaurando un proficuo rapporto di collaborazione fra il comune di Messina e l’associazione Lgbt, che ha fruttato la celere approvazione di ordini del giorno favorevoli al registro in 4 delle 6 circoscrizioni, la nascita di uno sportello-diritti e l’approvazione della delibera sulle unioni civili da parte della Giunta Comunale.
«Il passaggio ulteriore in Consiglio lo solleciteremo anche sabato dal palco — ha comunicato infine Elvin Buda, che per il direttivo del circolo Makwan segue l’iter del Registro —, abbiamo già avuto riscontri positivi da diversi esponenti dei gruppi consiliari. Manca perciò il passaggio conclusivo in aula per poter affermare che Messina al pari di numerosi comuni siciliani che l’hanno già fatto, fa propria la sfida dei diritti e della modernità e si conferma città europea».
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