I capodogli sono sempre più vicini alle Isole Eolie. Nelle ultime settimane, infatti, sono stati avvistati 9 cetaceai nel mare eoliano. Probabilmente per le risorse alimentari che riescono a trovare. Gli esemplari più grandi della famiglia degli Odontoceti, che raggiungono i 18 metri di lunghezza, non sono solo di passaggio ma stazionano in alcune zone della costa della provincia di Messina.
A confermarlo è il Progetto Capodeolo condotto dall’associazione no profit Filicudi WildLife Conservation. «Si incominciano – dice la biologa Monica Blasi – ad analizzare i dati acustici e di fotoidentificazione raccolti nell’ambito del Progetto Capodeolo, finalizzato allo studio e alla salvaguardia dei capodogli che passano nelle acque dell’arcipelago delle Eolie».
I capodogli delle Isole Eolie
Il progetto ha lo scopo di diffondere nelle sette isole eoliane dissuasori acustici e visivi per ridurre le interazioni negative pesca-delfini. «Contribuiremo – continua Blasi – a coinvolgere i pescatori fornendo loro attrezzature alternative a basso impatto ambientale. I pescatori verranno supportati attraverso la creazione di “Information desks” per agevolare e informare sulle opportunità di finanziamento per la riconversione degli attrezzi e lo sviluppo di attività lavorative alternative alla pesca più sostenibili, come il “dolphin watching”.
Promuoveremo una campagna informativa e educativa per i pescatori e la popolazione locale. Contribuiremo a implementare la conoscenza sull’ecologia e biologia dei delfini attraverso corsi di formazione specifici per i pescatori».
A questo link, il video di uno degli ultimi avvistamenti.
La famiglia dei capodogli
Il capodoglio (Physester macrocephalus) è uno dei cetacei provvisto di denti. Le sue abitudini alimentari lo portano a vivere in alto mare su batimetriche molto profonde (1000 m) e delineate da profondi canyon sottomarini, dove il capodoglio va alla ricerca di calamari.
A seguito delle sue abitudini alimentari, il capodoglio ha sviluppato una grande capacità apneistica che gli permette di rimanere in immersione fino a 50 minuti. Inoltre, il suo sistema di ecolocalizzazione (emissione di suoni ad alta frequenza usati per scandagliare i dintorni alla ricerca di prede, vedi sonar dei pipistrelli) è il più sofisticato e preciso del regno animale, poiché deve permettergli di individuare le prede nel buio più totale.
Ha un comportamento pressoché solitario, ma non disdegna aggregarsi in gruppi misti o unisex. «I capodogli – si legge su Filicudi Wild Life Conservation – sono fortemente minacciati dalla presenza delle reti derivanti illegali nel Mare Eoliano. Inoltre, inquinamento acustico, di plastica e collisioni, concorrono alla decimazione di questi animali».
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