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Green Pass. Fipe Confcommercio Messina: «Le decisioni del Governo ci lasciano perplessi»

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«Abbiamo rispettato le regole, abbiamo condiviso percorsi, spesso anche poco condivisibili, ci siamo adeguati alle nuove normative, con grande dispendio di denaro, consapevoli che fosse nell’interesse di tutti rendere più sicuri i nostri locali. Oggi però non possiamo fare a meno di constatare che nei confronti dei pubblici esercizi e del settore del divertimento in particolare esiste un vero e proprio pregiudizio da parte del Governo».

Così Carmelo Picciotto, presidente della Fipe Confcommercio Messina, sui provvedimenti appena approvati dal Governo in tema di Green pass. «Le decisioni prese dal Governo Draghi – prosegue Picciotto – ci lasciano perplessi. In primo luogo creano una forte disparità tra esercenti, creando un forte impatto economico e organizzativo e colpendo ulteriormente un settore già uscito in ginocchio da oltre un anno di restrizioni. Secondo una stima di Confcommercio nazionale il 40% degli esercizi in Italia non ha aree esterne e 18 milioni di persone non sono ancora vaccinate. Sono 18 milioni di clienti che certe attività rischiano di perdere».

«Non solo – prosegue Picciotto – la norma pone un serio problema in merito alla legittimazione del soggetto che deve effettuare i controlli. Pensare che possa esercitarli il titolare del bar o del ristorante, o un suo delegato, è follia. I gestori dei bar e dei ristoranti non sono pubblici ufficiali e come tali non possono assumersi responsabilità che spettano ad altri. Il controllo poi darà vita a problemi organizzativi e di privacy che potrebbero rendere del tutto inefficace la norma. Bisogna semplificare, prevedendo un’autocertificazione che sollevi i titolari dei locali da ogni responsabilità. Chi dichiarerà il falso lo farà a suo rischio e pericolo».

«Per non parlare del dramma dei locali da ballo, chiusi da 18 mesi – conclude il presidente di Fipe Confcommercio Messina. Secondo le nuove disposizioni, infatti, dal 6 agosto prossimo i possessori di green pass potranno ballare ovunque tranne che nei locali da ballo. E questa è una follia. Stiamo affossando un intero settore e pensiamo di risarcirlo con le briciole!».

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