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Green pass Covid: come richiederlo e cosa cambia col nuovo Decreto

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Introdotta con il Decreto del 22 aprile, la certificazione verde (o green pass) consente gli spostamenti tra regioni rosse e arancioni a chi ha fatto il vaccino (anche solo la prima dose), a chi è guarito dal covid-19 e a chi si è sottoposto a tampone con esito negativo. Sarà utilizzato, inoltre, per poter partecipare ai matrimoni, che riprenderanno il 15 giugno. Vediamo, nel dettaglio, cos’è, come richiederlo e cosa è cambiato con la pubblicazione del Decreto Covid del 18 maggio 2021.

In attesa dell’attivazione del green pass europeo, prevista per metà giugno, il Governo Draghi ha ideato una certificazione verde italiana, inizialmente prevista solo per consentire gli spostamenti a chi è vaccinato, guarito dal coronavirus o risultato negativo al tampone. Con il nuovo Decreto Covid sono stati estesi i periodi di validità del pass per le prime due categorie. Sempre su disposizione del Governo nazionale, il green pass sarà utilizzato anche per la partecipazione ai matrimoni. 

Green pass covid: come funziona e come richiederlo

Per i vaccinati (anche solo con la prima dose)

Nel Decreto del 22 aprile si specifica che la certificazione verde per chi è vaccinato «è rilasciata, su richiesta dell’interessato, in formato cartaceo o digitale, dalla struttura sanitaria ovvero dall’esercente la professione sanitaria che effettua la vaccinazione e contestualmente alla stessa, al termine del prescritto ciclo, e reca indicazione del numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’interessato. Contestualmente al rilascio, la predetta struttura sanitaria, ovvero il predetto esercente la professione sanitaria, anche per il tramite dei sistemi informativi regionali, provvede a rendere disponibile detta certificazione nel fascicolo sanitario elettronico dell’interessato». Quindi, in sostanza, al momento del vaccino sarà possibile chiedere il green pass, anche dopo la prima dose.

Il green pass covid rilasciato dopo la prima dose del vaccino avrà validità dal 15esimo giorno successivo alla somministrazione e fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale; quello rilasciato dopo il completamento del ciclo vaccinale avrà invece la durata di 9 mesi (nel precedente decreto era stata fissata a 6 mesi, ndr).

Per i guariti dal Covid-19

Il green pass per coloro che sono guariti dal covid ha validità di 6 mesi. Chi è stato ricoverato può richiedere la certificazione in formato cartaceo o digitale alla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero; chi non è stato ricoverato, invece, potrà chiederlo al medico di medicina generale e al pediatra di libera scelta. La certificazione, si legge nel decreto del 22 aprile, «è resa disponibile nel fascicolo sanitario elettronico dell’interessato».

«Le certificazioni di guarigione – si legge ancora nel decreto – rilasciate precedentemente alla data di entrata in vigore del presente decreto (23 aprile, ndr) sono valide per sei mesi a decorrere dalla data indicata nella certificazione, salvo che il soggetto venga nuovamente identificato come caso accertato positivo al SARS-CoV-2».

Per chi ha fatto il tampone (ed è risultato negativo)

Per chi si è sottoposto al test antigenico rapido o molecolare per la diagnosi del covid e ha avuto esito negativo, la validità del green pass è di 48 ore dall’esecuzione dell’esame. Anche in questo caso, la certificazione verde può essere richiesta dall’interessato, in formato cartaceo o digitale, presso strutture sanitarie pubbliche o quelle private autorizzate o accreditate, presso le farmacie che svolgono i tamponi, o ancora dal medico di famiglia o dal pediatra di libera scelta.

Green pass per i matrimoni

La certificazione verde (o green pass) sarà utilizzata, dal 15 giugno 2021, anche per i matrimoni. Il decreto covid del 18 maggio specifica infatti che: «Dal 15 giugno 2021, in zona gialla, sono consentite le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso […] e con la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi COVID-19 […]».

A questo link, il decreto del 18 maggio 2021.

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