Ancora un appello per colmare la grave carenza di sangue che si sta registrando in Sicilia. A lanciarlo è Fasted Onlus, associazione che si occupa di malati di talassemia, la quale segnala al Comune di Messina la necessità di incrementare il numero di medici che si dedichino alla raccolta delle donazioni. «Ma dove sono finiti i medici? – chiede la Onlus. Tutti dirottati, anche in virtù di rapporti economici molto più vantaggiosi, verso le strutture Covid».
Dopo l’appello del reparto di Medicina Trasfusionale dell’Ospedale Papardo di Messina, che invitava i cittadini a donare il sangue per garantire le cure a chi ne ha bisogno; ne arriva un secondo, questa volta rivolto ai medici. A lanciarlo è, come si diceva, la Fasted Onlus, associazione impegnata da anni per i pazienti affetti da talassemia, malattia ereditaria diffusa in particolare nell’area del Mediterraneo, che causa un’anemia cronica.
Con una nota indirizzata ai vertici sanitari regionali e, per Messina, al Commissario Straordinario Leonardo Santoro, il presidente della Fasted, Filippo Meli segnala una situazione preoccupante: «Ormai da alcuni giorni – si legge nel documento – ci pervengono continue segnalazioni dalle nostre federate di tutte le province siciliane di carenza di sangue che sta causando il razionamento dello stesso, ritardi sulla programmazione trasfusionale o ancora rinvii di trasfusioni a data da destinarsi, situazione di grave nocumento e con rischio per la salute e la vita stessa dei 2700 pazienti talassemici e drepanocitici siciliani, nostri assistiti, che vivono grazie alle terapie trasfusionali o alle eritrocitoaferesi terapeutiche».
«Tutto ciò – spiega Filippo Meli – sembrerebbe determinato, non dalla mancanza di donatori questa volta, e questo è l’assurdo paradosso, bensì dalla carenza di medici “prelevatori” sia presso i Centri trasfusionali, vieppiù sguarniti di personale, e dei Centri di Raccolta fissi delle Associazioni Donatori. Ma dove sono finiti i medici ? Tutti dirottati, anche in virtù di rapporti economici molto più vantaggiosi, verso le strutture COVID. Nessuno di noi vuole polemizzare – precisa –, anzi siamo grati al personale medico ed infermieristico per quanto fatto eroicamente in questa grave crisi sanitaria, ma adesso dovremmo provare a ritrovare una relativa normalità, ricordandoci che esistono i malati cronici trasfusione dipendenti che hanno bisogno di sangue e dunque di personale sanitario “prelevatore”».
«Facciamo appello dunque – conclude – ad attivarsi prontamente ciascuno per le proprie responsabilità in quanto se non si agisce urgentemente per trovare soluzioni, andremo incontro ad un disastro nel periodo estivo già di per sé sempre avaro di donazioni. Ricordiamo che quando vi sono incidenti o interventi vascolari d’urgenza, il sangue viene prioritariamente dirottato per queste emergenze e chi subisce il ritardo o peggio il rinvio della trasfusione è il talassemico o il drepanocitico. Vi chiediamo di non volgere lo sguardo da un’altra parte, facendo finta che il problema non esista, perché colpisce solo 2.700 persone. Siamo essere umani anche noi».
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