Non basta applaudire ai progetti, servono fatti concreti per realizzarli: questo, in estrema sintesi, il commento di Articolo Uno dopo la presentazione in Commissione consiliare del progetto per il “Grande Acquario dello Stretto”, redatto dal prof. José Gambino. «Le istituzioni coinvolte – scrive il segretario Domenico Siracusano – dovrebbero, ciascuna per la propria quota parte, l’Autorità di Sistema Portuale in primis, agire concretamente di conseguenza».
Nei giorni scorsi il professor José Gambino ha illustrato in Commissione – alla presenza di parte del vicesindaco Carlotta Previti e del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Mario Mega – il suo progetto per creare nella zona Falcata di Messina un Grande Acquario dello Stretto, mettendolo a disposizione della città. La reazione da parte dei presenti è stata entusiasta, tanto che l’esponente della Giunta De Luca si è detta disponibile a inserire la proposta tra quelle su cui puntare per il rilancio dell’area.
Anche il segretario provinciale di Articolo Uno, Domenico Siracusano, ha apprezzato il progetto, ma chiede – a questo punto – azioni concrete che vadano al di là del semplice apprezzamento: «Non possiamo che essere soddisfatti – sottolinea – che Comune, Autorità di Sistema Portuale, CNR, Università e Regione Siciliana si siano finalmente espressi favorevolmente sull’ipotesi progettuale del prof. José Gambino di realizzare nella zona della falce un grande Acquario dello Stretto».
Ma, aggiunge: «Non basta plaudire al lavoro di un cittadino che per sua stessa affermazione mette il progetto “a disposizione della città e delle autorità competenti”. Serve attivarsi perché si creino le condizioni affinché il progetto “straordinario” e “visionario” di Gambino possa avere concrete possibilità per essere realizzato».
Due sono le questioni che per Articolo Uno appaiono decisive per il rilancio della zona Falcata. Questioni che il movimento politico ha già posto all’Autorità di Sistema Portuale: «La prima – ricorda Siracusano – riguarda il processo di bonifica, precondizione per ogni progettualità riguardante le aree della Falce. In questa direzione non ci risulta che si siano compiuti significativi passi in avanti. La lentezza con la quale viene portato avanti il processo di bonifica è davvero ingiustificabile. E senza la bonifica, ovviamente, si rischia di fare solo chiacchiere».
«La seconda questione – prosegue –, non meno importante, riguarda la realizzazione dei Piani di Inquadramento Operativo (PIO) che, per quanto riguarda il tratto che va dalla Passeggiata a Mare fino all’Annunziata, finalmente, il Presidente dell’Autorità di Sistema si sia convinto a muoversi nella direzione giusta al fine di consentire la partecipazione e la condivisione delle scelte strategiche per quest’area da parte di istituzioni, forze politiche e forze sociali. Riteniamo che lo stesso percorso debba essere seguito per la Zona Falcata. L’idea di realizzare l’Acquario dello Stretto potrebbe essere una delle scelte più significative all’interno di questo piano».
Discorso analogo, Articolo Uno lo fa all’Amministrazione comunale, invitandola ad agire con «iniziative concrete e coerenti». «Rammentiamo – evidenzia Siracusano –, che rispetto a questa questione non si è colta l’opportunità, forse irripetibile, di inserire il rilancio della Zona Falcata all’interno nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che avrebbe potuto consentire il reperimento dei i fondi (200 milioni circa) per la bonifica dell’intera area».
«Sulla Zona Falcata – conclude –, che ha spazi e opportunità, che vanno oltre il progetto del prof. Gambino, si gioca, ne siamo convinti, una parte significativa del futuro della città. Vogliamo sperare che ancora una volta non si sprechi un’occasione importante».
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Il parco marino é da anni che lo dico.
Assieme a quello marino si potrebbe fare quello mitologico dello stretto in cui mettere statue in pietra di pregevole fattura,che rievocano le creature mitologiche.
Questo sarebbe un attrazione turistica che darebbe a questa città lavoro e soldi tutto l’anno.