E’ uno dei siti scelti dal Fondo Ambiente Italiano per le giornate di primavera 2017. E’ un pezzo di bella Storia di Messina. E’ la Lanterna del Montorsoli.
Quando ancora Messina chiamava a sé i cervelli e i talenti, invece di costringerli ad abbandonarla con mestizia come accade oggi, nel 1547 il suo Senato commissionava un’opera ad un toscano assai noto alla cittadinanza: Fra Giovanni Angelo Montorsoli, scultore, architetto di chiara fama e allievo del genio Michelangelo Buonarroti. Quell’opera era la Lanterna, , che fu realizzata nella zona falcata di Messina, nella cosidetta penisola di San Raineri.
Rimasta indenne, nonostante i drammi umani e naturali dei successivi quattro secoli, la sua edificazione risale con buona probabilità intorno al 1555, quando era necessità pressante difendersi dagli attacchi turchi. La locazione scelta era ambivalente: torre di osservazione per prevenire e integrazione delle preesistenti mura per proteggere.
Nelle notti di mare burrascoso, il suo fuoco, posto a 25 metri di altezza, orientava i naviganti fuori dalle insidie di Scilla e Cariddi, fino all’aggiunta, nell’800, sulla sommità, di un torrione ottagonale che elevava la luce fino a 41 metri, conferendo alla struttura l’aspetto odierno.
Dalla parte opposta della zona Falcata, trova spazio il bacino di carenaggio, certamente di inferiore valore artistico, ma dal grande valore storico, economico e militare essendo stato imprescindibile strumento per la fiorente attività cantieristica peloritana del tardo ‘800.
Grazie al FAI, e al lavoro dei suoi volontari, ieri e ancora oggi, sabato 25 e domenica 26 marzo, dalle 9.30 alle 17.30, i messinesi hanno potuto e potranno vedere questi luoghi così lontani dalla quotidianità, seppure così vicini.
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Interessante articolo…viviamo in una città e conosciamo così poco della sua storia!!!