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Giardino delle luci. Il Comune contro Messina Incentro. Musolino: ecco la verità

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Come non detto, la questione del Giardino delle luci non è ancora conclusa. Il Comune attacca Messina Incentro per quanto accaduto durante l’organizzazione delle iniziative di Natale a piazza Cairoli e risponde punto per punto alle dichiarazioni dell’Associazione. A intervenire duramente, con lo scopo di «ristabilire la verità dei fatti», è Dafne Musolino.

La vicenda del giardino delle luci sembrava essersi chiusa con la conferenza stampa indetta da Messina Incentro per raccontare la propria versione dei fatti. Ma a poche ore dall’incontro con la stampa, l’assessore Dafne Musolino ha voluto replicare, smentendo quanto detto dall’Associazione. Inutile dire che i due racconti non coincidono.

Il biglietto per entrare al Giardino delle luci

Mentre Messina Incentro ha dichiarato che l’Amministrazione sapeva del pagamento per l’accesso al Giardino delle luci, Dafne Musolino la contraddice, affermando che avevano saputo solo in un momento successivo e in maniera informale (per poi prendere gli opportuni provvedimenti da un punto di vista burocratico) che le giostre, la pista di pattinaggio e i box per la vendita dei prodotti artigianali sarebbero stati gestiti dall’Associazione mediante il pagamento di un ticket a rimborso.

«Del Giardino delle Luci – scrive Dafne Musolino –, invece, non veniva ancora chiarito nulla, anzi I’Associazione affermava nel corso della conferenza stampa che si svolgeva nella Sala Giunta del Comune che avrebbe realizzato uno spettacolo mai visto prima in città». Che per accedervi sarebbe stato necessario pagare un biglietto da 5 euro, afferma l’Assessore, lo si è saputo solo durante la festa dell’accensione dell’albero di Natale.

«Sempre nella medesima serata – prosegue – si apprendeva che anche per visitare la Casa di Babbo Natale I’Associazione pretendeva il pagamento di un ticket di 5 euro a persona. Chiamata a fornire le dovute spiegazioni, l’Associazione Culturale (che non ha fine di lucro secondo il suo stesso atto costitutivo) chiariva che il Giardino delle Luci era stato realizzato dalla Albalux e che il biglietto di ingresso veniva incassato dalla Messina Incentro, che però poi avrebbe dovuto girarlo alla società Albalux».

Il contratto tra Messina Incentro e Albalux

A questo punto, l’Amministrazione avrebbe richiesto chiarimenti a Messina Incentro. Dall’incontro con i responsabili dell’associazione, secondo quanto spiegato da Dafne Musolino, la Giunta sarebbe stata informata, per la prima volta, dell’esistenza di un contratto con la società Albalux, che prevedeva il pagamento per l’accesso al Giardino delle luci da loro allestito di 2,50 euro. Sempre nel contratto, aggiunge l’Assessore: «l’Associazione Messina Incentro si impegnava a corrispondere alla Albalux Luminarie la somma di 64.000,00 euro + IVA alla conclusione dell’evento».

«Messina Incentro – prosegue Dafne Musolino – non ha mai rappresentato all’Amministrazione comunale di avere affidato alla Albalux Luminarie la realizzazione del Giardino delle Luci, né di essersi impegnata al pagamento di un corrispettivo per la pretesa fornitura di un servizio (non di servizio si tratta, in verità, ma di una prestazione d’opera a titolo oneroso)».

«Il contratto tra la Messina Incentro e la Albalux – aggiunge – reca la data del 7/12/2019 (ammesso che sia stato stipulato quel giorno e non qualche giorno dopo) ed è successivo alla proposta del 4/11/2019 di realizzazione del Villaggio di Piazza Cairoli e della stessa deliberazione di G.M. n. 742 del 23/11/2019. Tale contratto è stato trasmesso all’Amministrazione solo in data 10/12/2019, dunque inopponibile al Comune di Messina che non vi ha preso parte e che ne è venuto a conoscenza solo dopo i fatti incresciosi occorsi nei giorni dell’8 e del 9 dicembre 2019».

I teloni verdi che coprivano il Giardino delle Luci

Per quel che riguarda i teloni verdi che inizialmente oscuravano la vista sul Giardino delle luci, Dafne Musolino, sottolinea nuovamente come l’Amministrazione non fosse a conoscenza del fatto che non sarebbe stato rimosso. Su questo punto, si ricorda, Messina Incentro ha precisato in conferenza stampa che la copertura «non era prevista in quel modo» ma ci si era dovuti arrangiare per una questione di tempi.

L’accusa di inadempienza

A tutto questo si aggiunge, secondo quanto scritto dall’assessore Dafne Musolino, l’accusa di inadempienza che potrebbe pendere su Messina Incentro per aver dismesso il Giardino delle luci prima del previsto. Nella delibera e nel verbale riguardanti il Natale di piazza Cairoli, aggiunge, l’attrazione sarebbe dovuta rimanere in funzione fino al 7 gennaio 2020 «pena la revoca della Delibera di G.M. n. 742 del 23/11/2019 “con riserva da parte dell’Amministrazione comunale di agire nei confronti della Messina Incentro per il risarcimento dei danni, anche di immagine, che ne potranno derivare al Comune di Messina”».

Su questo punto, inoltre, l’assessore Musolino sottolinea: «Non può non rimarcarsi la fretta con la quale, in poche ore, la Albalux Luminarie ha provveduto allo smantellamento di tutta la struttura per i pretesi danni causati dal maltempo, senza che la MessinaIncentro, unico soggetto dotato di legittimazione a interloquire con l’Amministrazione Comunale, abbia invitato a verificare in contraddittorio l’esistenza dei danni ed i tempi occorrenti alla loro riparazione, preferendo levare le tende nel minor tempo possibile».

Le conclusioni

Tra le altre questioni trattate dall’Assessore nella sua lunga nota (scaricabile qui in PDF) anche alcune presunte imprecisioni riguardanti il suolo effettivamente occupato. Alla luce di quanto esposto sopra e di altri elementi (chiariti nel dettaglio nel PDF), conclude Dafne Musolino: «Il Comune di Messina, nel respingere ogni accusa, rileva il tenore chiaramente denigratorio delle dichiarazioni rese dai sigg.ri Pasquale Amante e Davide Gambale nel corso della conferenza stampa del 18 dicembre 2019 e respinge ogni insinuazione o accusa o minaccia, anticipando che di quanto innanzi esposto verrà fornita copia all’Autorità Giudiziaria per consentire ogni opportuno chiarimento e accertamento».

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