“Franca e le altre”, un percorso virtuoso per dire no alla violenza

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Franca era una 17enne qualunque, una giovane donna come tante, nata e cresciuta ad Alcamo, nella Sicilia degli anni ’60. Lei però è diventata un simbolo, l’emblema di chi non ci sta, di chi ribalta le regole del gioco e ha il coraggio di dire no.

Franca Viola nel 1967 viene rapita e stuprata. Un’ onta del genere si può lavare solo col matrimonio “riparatore”, ma la ragazza si oppone, si impegna per cambiare le cose e finalmente viene ascoltata. Dal suo “No” inizia il percorso per abolire quella norma assurda del codice penale, che in casi come il suo, prevedeva il matrimonio riparatore. Ecco perchè questa storia merita di essere conosciuta e raccontata.

A farlo ci ha pensato Maria Andaloro, ideatrice della campagna contro la violenza sulle donne “Posto occupato”, insieme a Serena Maiorana, scrittrice, editor e donna impegnata contro le discriminazioni. Nasce così l’iniziativa itinerante chiamata “Franca e le altre”, che si è conclusa a fine ottobre e della quale oggi, in una conferenza stampa al Monte di Pietà, è stato tracciato il bilancio. A bordo di un camper le promotrici  hanno fatto tappa in nove province siciliane, parlando ai ragazzi delle scuole e alla gente nelle piazze, come delle moderne cantastorie. Hanno raccontato quella di Franca, ma anche delle “altre”, tutte quelle donne vittime di violenza fisica o psicologica che non hanno saputo ribellarsi o, forse proprio perchè si sono opposte, hanno perso la vita per mano di un uomo che pensavano le amasse e invece le ha uccise.

Il camper ha sostato a S. Agata di Militello, Capo d’Orlando, Corleone, Salemi, Favara, Gela, Barrafranca, Scicli, Rosolini e San Giovanni La Punta. Un tour reso possibile grazie al sostegno attivo del Gruppo Caronte & Tourist e al supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale.

“Il bilancio del nostro viaggio è più che positivo – ha detto Maria Andaloro – la violenza è un problema culturale e una responsabilità sociale. Abbiamo scelto di parlare di Franca Viola, perchè lei ha permesso di cambiare la storia dei nostri diritti ed era giusto farla conoscere a chi è il nostro presente: i giovani, su cui bisogna puntare per cambiare. Abbiamo anche diffuso il numero di telefono, anonimo, gratuito e sempre attivo, il 1522, a cui ci si può rivolgere non solo quando si è vittime, ma anche  per segnalare casi di violenza che non ci riguardano in prima persona”.

Agli studenti sono stati fatti compilare in forma anonima 773 questionari  sul tema, da cui è emerso che il 54% dei giovani che dice essere venuto a conoscenza di fatti di violenza è composto da uomini, il 46%  da donne.

Un percorso intenso quello di “Franca e le altre”, che ha lasciato il segno anche nelle stesse organizzatrici: ” E’ stato un viaggio, durato 10 giorni, pieno di emozioni – ha affermato Serena Maiorana – che ci ha fatto comprendere quanto sia importante il ruolo della comunicazione diretta, nell’opera di sensibilizzazione contro la violenza”.

In rappresentanza del gruppo Caronte & Tourist, che ha fornito il supporto necessario alla realizzazione dell’iniziativa, sono intervenuti alla conferenza stampa  il presidente Olga Franza e il manager Tiziano Minuti, che ha sottolineato come la Sicilia, con progetti come questo, vada oltre gli stereotipi e arrivi prima rispetto al resto d’Italia.

Ha poi preso la parola Olga Franza: ” Il gruppo Caronte & Tourist è vicino a tutte le problematiche relative al sociale, ma il fenomeno della violenza lo sento ancor più vicino in quanto donna – ha detto – perchè spesso nelle famiglie si tende a minimizzare e a non parlare. Iniziative come queste, che invece mirano a fare emergere queste situazioni, vanno assolutamente sostenute”.

In conclusione Maria Andaloro ha voluto ricordare il prezioso contributo dato a “Franca e le altre” dalla professoressa Maria Antonella Cocchiara, recentemente scomparsa, il cui esempio virtuoso ha accompagnato l’intero percorso di sensibilizzazione contro la violenza.

Marika Micalizzi

 

 

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