Normanno l’aveva già anticipato lo scorso 2 maggio: Giovanni Foti lascia la direzione dell’Atm. Chi siederà al suo posto? Probabilmente si ‘pescherà’ nel bacino della Gtt torinese, visto che l’esperienza targata Foti, che da lì proviene, ha prodotto buoni frutti: maggior numero di mezzi pubblici, puntualità nelle corse e negli stipendi.
Insomma una gestione, strano ma vero, non fallimentare si è verificata a Messina, e quando questo accade, bissare diventa una necessità. Certo passerà da un bando pubblico, la nuova nomina, ma tutto lascia pensare che il prescelto dovrà avere gli stessi numeri di Foti. E la Gtt li sforna in serie questi numeri. E poi, va detto, l’uscente Foti al ‘collega’ che gli subentra potrebbe sempre dare la dritta giutsa per un ‘buon governo’.
Ma l’ultima gestione della municipalizzata dei trasporti messinese ha soprattutto un merito: aver fatto uscire dalle pastoie commissariali l’azienda di via La Farina, il che significa che presto avverrà un riassetto degli organi societari, dunque la nomina di un presidente.
E qui scatta il totonomi e qualche contrasto in giunta Accorinti. Pare infatti che da un lato si abbia il vicesindaco Cacciola, che alla presidenza porrebbe l’avvocato Alberto Ciccone; da un altro, invece, l’assessore Signorino vorrebbe presidente dell’Atm l’avvocato Marcello Parrinello, già impegnato come consulente di Messinambiente nella questione del concordato fallimentare. Parrinello è anche presidente della Stu Tirone e commissario liquidatore della Smeb. Tanta carne al fuoco per un solo ‘cuoco’ imporrebbe la domanda: ce la farebbe ad assumere anche la carica di presidente Atm?
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