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Fondo Fucile, al via la demolizione delle baracche. De Luca: «Quando si vuole, si può fare»

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Non sulla ruspa ma imbracciando una mazza da demolizione, il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha dato il via alle operazioni per buttare giù le baracche di Fondo Fucile. «Questa baraccopoli è stata visitata da uomini politici, Prodi, Cuffaro, Nicolosi, candidati alla presidenza della Regione, ma sono rimaste dov’erano. Questa di oggi è una data storica» ha commentato il Primo Cittadino.

Mentre gli operatori di MessinaServizi Bene Comune sono al lavoro per la bonifica del rione, propedeutica all’abbattimento delle baracche previsto dal piano di risanamento, il sindaco di Messina, Cateno De Luca, accompagnato dal Prefetto Cosima Di Stani, dall’assessore al Risanamento, Salvatore Mondello, e dal presidente di ArisMe, Marcello Scurria, si presenta sul posto per dare simbolicamente il via alla demolizione (inizialmente prevista per il 28 dicembre).

«Questo – ha commentato – è il simbolo delle baraccopoli, ne abbiamo demolite altre. Questa baraccopoli è stata visitata da Prodi, da tanti candidati alla presidenza della Regione, da Cuffaro, da Rino Nicolosi, buon’anima. Sono passati in tanti ma le baracche sono ancora qui. Io ci sono venuto la prima volta nel 2006, ricordo una piccolina che mi ha regalato un disegno con scritto “desidero una nuova casa”. Quella ragazzina oggi si è sposata e ha una nuova casa. Il cronoprogramma prevede che tutte le famiglie abbiano un’abitazione vera entro due anni e che entro tre anni venga cancellata fisicamente l’esistenza di tutto questo. Sarà tutto riqualificato con servizi per la città. Diventerà un centro di aggregazione, che sarà anche l’elemento che rappresenterà la lotta all’emarginazione sociale. I messinesi hanno atteso quasi 100 anni, poi è arrivato Cateno De Luca che ha portato il caso a livello nazionale».

A questo proposito, il Primo Cittadino ricorda le ordinanze «abnormi» redatte insieme al Presidente di ArisMe «per sollevare il caso e far conoscere una volta per tutte questa vergogna al Parlamento e allo Stato. Sapevamo che erano ordinanze spregiudicate, ma è stato l’ultimo grido di dolore. Il risultato è arrivato, e alla fine credo che conti questo». Dopo aver ringraziato il Prefetto Cosima Di Stani, nominato Commissario Straordinario per il Risanamento di Messina, il sindaco Cateno De Luca ha imbracciato una mazza da demolizione e ha “tagliato il nastro”, per così dire, colpendo ripetutamente uno dei musi da buttare giù.

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