«Non abbiamo perso 500 mila euro per gli asili nido ma abbiamo ottenuto ben 5 milioni di euro in soli due anni per quadruplicate i posti disponibili per questo strategico servizio» risponde così il sindaco di Messina Cateno De Luca alle accuse mossegli dalle esponenti del Movimento 5 Stelle Cristina Cannistrà e Valentina Zafarana. A dar vita allo scontro, la pubblicazione della graduatoria riguardante i 17 milioni di euro di fondi regionali da distribuire tra i comuni della Sicilia sulla base dei progetti presentati.
In sostanza, ad agosto 2019 il Primo Cittadino aveva annunciato – con un post su Facebook dal titolo “Finanziati due micro nido al Comune di Messina” – il finanziamento da parte della Regione di due progetti presentati dal Comune di Messina per la realizzazione di micro asili. All’interno del post, poi, aveva specificato che i progetti erano stati dichiarati ammissibili (non erano quindi ancora finanziati). Il 28 agosto 2020 è uscita la graduatoria e, alla fine, i due progetti sono stati dichiarati “ammissibili ma non finanziabili per carenza di fondi”.
Appresa la notizia, le deputate del Movimento 5 Stelle, Cristina Cannistrà e Valentina Zafarana, hanno commentato criticando aspramente il Primo Cittadino – affermando che «Messina è costretta a restare a guardare, evidentemente a causa dell’inconsistenza dei progetti presentati» – e accusando l’Amministrazione di essere «specializzata nell’annuncio».
A rispondere, sul primo punto, è il vicesindaco Carlotta Previti, che allora si era occupata della questione: «Tra le istanze presentate da questa amministrazione a valere sui Fondi FSC 2007-2013 (Delibera Cipe n. 79/12) in coerenza con la mis. 9.3.1 del PO FESR 14-20 Servizi di cura prima Infanzia – replica il vicesindaco Carlotta Previti – sono presenti due progetti: Micro Nido Complesso Edilizio Ex Matteotti – I. C. Boer Verona Trento 150.000,00 euro e Micro Nido dell’I.C. S. Margherita Vill. Briga Marina 350.000,00 euro dichiarati ammissibili ma non finanziati per carenza di fondi. Per soli 3 punti. Punti che non sono stati attribuiti unicamente perché le operazioni non riguardavano beni confiscati alla mafia (note riportate a margine del D.D.G. n. 191) e non per la scarsità e l’inconsistenza dei progetti (trattasi infatti di progetti esecutivi)».
«Rassicuro la consigliera Cristina Cannistrà – prosegue – e caccio via la tristezza dell’on.le Zafarana perché Messina non rimane a bocca asciutta: questi 2 progetti sono finanziati grazie al fatto che questa amministrazione, attraverso l’art.5 della Convenzione di Agenda Urbana, attiva lo scorrimento della graduatoria della mis. 9.3.1 del PO FESR. I cantieri si apriranno appena trasmesso il decreto di finanziamento trattandosi di progetti esecutivi». Quindi, a quanto pare, i due micro asili verranno comunque realizzati.
Messina, altri finanziamenti per gli asili nido
Fatte queste precisazioni, il vicesindaco Carlotta Previti ricorda alcuni dei finanziamenti ottenuti dal Comune, sempre per la realizzazione di asili nido: «A questa Amministrazione – afferma – è stata assegnata una dotazione finanziaria aggiuntiva pari a 3 milioni di euro (ex Delibera CIPE 15/2019) come quota premiale per capacità di spesa sul Masterplan». Con questi fondi si è deciso di finanziare la ristrutturazione di tre asili nido: Asilo Nido Serri, Ex Scuola Capitan Traina, Ex Scuola Via Brasile.
«Su Agenda Urbana – prosegue – sono stati finanziati 2 progetti per la realizzazione di 2 Asili nido a Palazzo Saya e Villaggio CEP Granatari per l’importo di 1,9 milioni di euro. Quindi – conclude Previti –sugli asili nido non solo non sono stati persi 500mila euro ma sono stati ottenuti 4.900.000,00 euro dal 2018 ad oggi».
Carlotta Previti rilancia: «E la legge per le baracche di Messina?»
Il vicesindaco Carlotta Previti, chiarita dal suo punto di vista la questione degli asili nido, ha lancia quindi un attacco diretto al Movimento 5 Stelle: «Onorevole Zafarana – scrive – invece di rattristarsi invano, lei è al corrente che tra i lavori della Commissione Ambiente ad oggi 10 settembre 2020 non c’è traccia della proposta di legge per cancellare le baraccopoli di Messina? Lo sa che tutto è fermo perché in attesa di conoscere la data per ascoltare i nomi che i 5 Stelle hanno indicato per proseguire questa fase di approfondimento della proposta di legge in modo da passare subito dopo alla stesura del testo unificato? Si è accertata che nella maggioranza nessuno abbia intenzione di perder tempo? Lo sa che se la legge non verrà approvata entro l’autunno con la successiva sessione di bilancio c’è il rischio di rimandare tutto al 2021? La tristezza la dovrebbe provare per i suoi concittadini messinesi che vivono nelle baracche e che non possono aspettare ulteriormente».
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