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Festa al Forte Ogliastri: gli organizzatori replicano a Barrile

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Questa mattina il presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile aveva chiesto delucidazioni su una festa di Halloween prevista in serata al Forte Ogliastri e della quale – a detta del consigliere – l’amministrazione non era a conoscenza. A poche ore di distanza arriva la replica degli organizzatori che annunciano l’annullamento dell’evento sottolineando le condizioni di degrado del Forte.

In merito agli interrogativi lanciati sulla stampa dal presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, relativamente alla presunta ‘festa non autorizzata di Halloween a Forte Ogliastri’, intervengo a nome del gruppo di giovani che fino a neanche pochi giorni fa aveva intenzione di organizzare, proprio nello spazio del Forte, un evento che – per motivi burocratici sui quali sarebbe utile interrogarsi – non è stato possibile realizzare: rassicuro, pertanto, la presidente del Consiglio, e posso rasserenarla sulla circostanza che non ci sarà nessuna festa non autorizzata, anzi: non ci sarà proprio nessuna festa. Forte Ogliastri potrà continuare quindi a restare così com’è da almeno un paio di anni, nel silenzio e nella totale disattenzione non solo dell’Amministrazione, ma soprattutto del Consiglio comunale che – stranamente – si sveglia solo per chiedere di ostacolare le organizzazioni di eventi da parte dei gruppi giovanili di questa città, ma tace per anni sull’immenso degrado e sulla totale mancanza di programmazione di eventi e di aperture di quegli spazi. Che resti, quindi, chiuso e decadente. La Barrile può dormire sonni tranquilli, così come per questi due anni ha fatto.

Entrando nel merito della vicenda, preme rendere pubblico che il gruppo che intendeva organizzare la festa aveva provveduto negli scorsi giorni a versare al Comune di Messina – secondo quanto previsto dal Regolamento di gestione del Forte – il canone di 500 euro per ottenerne la disponibilità al fine di allestire un evento privato. Dopo aver verificato la mancanza di eventi contestualmente organizzati dall’Amministrazione o da altri privati nella struttura, infatti, si è provveduto a compilare la domanda di accesso alla struttura e al contestuale versamento del canone dovuto. La domanda non è stata presentata non perché disprezziamo le regole, come sembra trasparire dalle parole di Barrile, bensì perché per una intera settimana gli uffici comunali sono rimasti chiusi, e questo ha impedito di poter presentare formalmente la domanda. La “buona volontà” di “rispettare le regole”, tuttavia, si era illusoriamente convinti di dimostrarla provvedendo all’immediato pagamento del canone di affitto per eventi privati. Invece che interrogarsi sul perché la domanda non sia sta presentata in regola e trovare il tempo per interessarsi singolarmente ad un evento così banale come una festa di ragazzi da impedire a tutti i costi, ci saremmo aspettati che la presidente Barrile spendesse qualche parola sulla circostanza che per una settimana i cittadini hanno avuto impossibilità ad usufruire dei servizi amministrativi essenziali, perché gli uffici non hanno potuto funzionare incredibilmente. Anche ad avere le carte in regola, pertanto, non avremmo potuto presentarle perché gli uffici amministrativi sono stati chiusi per una settimana intera: la Barrile, che trova tempo per scoprire le feste in giro per locali e luoghi, ha trovato il tempo di verificare il non funzionamento degli uffici e le gravi ripercussioni in termini di mancanza di servizi essenziali ai cittadini? La risposta: chiaramente no. Non se ne è accorta.

Mi piace aggiungere che, negli anni scorsi,  da Presidente provinciale della Consulta Studentesca della Provincia di Messina, da Senatore Accademico, da membro di associazioni giovanili, assieme a tanti altri amici dei nostri gruppi, sin dall’apertura del Forte abbiamo fino ad oggi organizzato decine di eventi pubblici, tutti aperti alla città. L’ultimo, solo in ordine di tempo, il LovMe Fest, che gratuitamente ha aperto gli spazi del Forte a oltre 4 mila giovani, finendo fin sulle rassegne stampa nazionali per l’offerta musicale e di intrattenimento completamente gratuito che abbiamo offerto a Forte Ogliastri.  Ma dalle “Festa della Legalità”, alle giornate di ricordo per Peppino Impastato, agli eventi culturali, musicali e ricreativi che hanno coinvolto negli anni studenti, associazioni ed Università con per migliaia di persone partecipanti,  sarebbe bastato dare un’occhiata alla rassegna stampa negli anni scorsi per “scoprire” che chi stava pensando l’evento privato del 31 ottobre certamente non era né un mercenario, né un bandito, né un improvvisato: in sei anni non abbiamo mai fatto un danno nel Forte, lasciando la struttura in perfetta funzionalità ed in ottime condizioni. Di più: in occasione del LovMe Fest del 2/6 scorso abbiamo ripristinato a spese nostre l’intero palco esterno della struttura, che era inagibile da anni, ripristinato le staccionate esterne, completamente diserbato il parco, ripristinato la pubblica illuminazione: possiamo dirlo? Abbiamo fatto ciò che il Comune, da anni, non fa. Nel silenzio, mi pare chiaro, della presidente del Consiglio comunale.

Mi piace aggiungere che abbiamo lavorato al Forte, gratuitamente e volontaristicamente per anni, aprendo lo spazio alla semplice fruizione di giovani, famiglie e associazioni; abbiamo lavorato, per allestire gli eventi, anche per manutenerlo e per renderlo fruibile a tutti perché siamo sempre stati convinti che il più bel “guadagno” per noi fosse costituito dalla possibilità di godere di quello spazio. Di far godere ai giovani della città di Messina di uno degli spazi più belli, che per interi mesi resta chiuso, inaccessibile. Un Forte che nasce per l’associazionismo giovanile, per gli eventi culturali, per i giovani di questa città e che resta colpevolmente chiuso. E che quando viene aperto, pur tra mille ostruzioni da parte degli uffici burocratici, attira sempre migliaia di persone.

Dov’è il Comune? Dov’è il Consiglio comunale, che tanto ciancia di cambiamento e che ancora oggi non ha saputo neppure incardinare il dibattito per approvare la importantissima Consulta Giovanile della città di Messina? Perché Barrile non si cura di seguire questi argomenti, di maggiore importanza e soprattutto di sua  diretta competenza?

Amiamo il Forte, a differenza della politica di questa città. Che ne ostruisce il funzionamento, ne impedisce l’accesso ai giovani e a chi voglia fare attività. Ne ostacola lo svolgimento di attività, come nel caso del 31, addirittura facendo scomodare la Presidente del Consiglio in persona, mentre l’intera città soffre la sete.  Noi sì, possiamo dirlo, cara Presidente, lo amiamo il Forte.

Lo amiamo perché lo abbiamo saputo sempre vivere. Non solo per noi, ma per tutti quanti lo avessero voluto.

Ma in fondo è bene si sappia che siete voi che  di burocrazia state facendo morire quella struttura che noi gioventù messinese rivendichiamo.  Non organizzate nulla, non prevedete nessun evento, non individuate in Bilancio previsionale neppure i soldi per la riparazione e le manutenzioni essenziali. Non ne comprendete le potenzialità immense che la struttura avrebbe. E all’improvviso, per polemica di parte o perché “suggeriti” male da voci interessate, vi accorgete della sua esistenza. Per impedire ai giovani, gli unici che fino ad oggi hanno saputo valorizzare quella struttura che amano, di svolgere eventi.

No, presidente Barrile. Si rassicuri. La festa non la facciamo. Perché la burocrazia e la peggiore politica, quella della polemica codarda e vigliacca, stanno distruggendo ciò che resta di quel Forte.

 

P.S.: Se poi troverà il tempo di andare a vederlo, il Forte, un giorno, piuttosto che scriverne soltanto per cose riferite, ci farà anche capire come sia possibile che le sue sale interne, che noi a Giugno lasciammo in condizioni perfette,  siano in questi ultimi mesi diventate un ricovero di carrozze e carrozzine, stalle e materiale da stalla. Nonostante le previsioni del Regolamento di gestione del Forte vietino espressamente queste attività. E soprattutto rendendo quegli spazi stupendi uno sconcio immondo di cui, come sempre, a Messina non sa nulla…

Indaghi su questo, se ne trova tempo.

 

Guglielmo Sidoti

 

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