Anche al Comune di Messina è possibile partecipare alla raccolta firme per la proposta di referendum finalizzata ad abolire parzialmente il reato di omicidio del consenziente e introdurre l’eutanasia legale in Italia. L’obiettivo dei promotori – associazioni, ma anche partiti e movimenti politici –, è quello di raccogliere 500.000 firme in tutta Italia entro il 30 settembre 2021 per poter poi passare la parola ai cittadini.
Ieri, giovedì 1° luglio 2021, sono iniziate in tutta Italia le raccolte firme per la proposta di referendum riguardante l’abolizione parziale del reato disciplinato all’articolo 579 del Codice Penale del 1930. È possibile aderire anche a Messina presso i locali dell’Ufficio Elettorale, situati al piano terra di Palazzo Zanca.
Questi gli orari:
- dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 12.30;
- martedì e giovedì anche dalle ore 15.00 alle ore 16.30.
Proposta di referendum per l’eutanasia legale in Italia: il quesito
Diverse associazioni, partiti e movimenti politici hanno avviato la raccolta firme “Per abolire parzialmente il reato di omicidio del consenziente (art. 579 del c.p. del 1930), che proibisce l’eutanasia. Un referendum per l’introduzione dell’eutanasia legale in Italia”.
Il quesito referendario è il seguente:
«Volete voi che sia abrogato l’art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente) approvato con regio decreto 19 ottobre 1930, n. 1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole “la reclusione da sei a quindici anni.”; comma 2 integralmente; comma 3 limitatamente alle seguenti parole “Si applicano”?».
Di seguito, l’articolo riferimento (la parte che si vorrebbe abrogare col referendum è quella tagliata).
Articolo 579 c.p. e relative abrogazioni referendarie: «Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con la reclusione da sei a quindici anni. Non si applicano le aggravanti indicate nell’articolo 61. Si applicano le disposizioni relative all’omicidio [575-577] se il fatto è commesso: Contro una persona minore degli anni diciotto; Contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermità o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti; Contro una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno [613 2]».
A spiegare lo scopo della proposta, i promotori: «Con questo intervento referendario l’eutanasia attiva sarà consentita nelle forme previste dalla legge sul consenso informato e il testamento biologico, e in presenza dei requisiti introdotti dalla Sentenza della Consulta sul “Caso Cappato”, ma rimarrà punita se il fatto è commesso contro una persona incapace o contro una persona il cui consenso sia stato estorto con violenza, minaccia o contro un minore di diciotto anni».
Maggiori informazioni sulla proposta di referendum sono disponibili a questo link.
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