Continua l’attività eruttiva dell’Etna che ha ricoperto diversi comuni del versante ionico siciliano, Giarre e Riposto in particolare, di una fittissima pioggia di cenere vulcanica.
«Mentre ancora i boati del Vulcano, dove è in corso l’ennesimo evento parossistico, non si placano – ha detto il Presidente Nello Musumeci –, già evidenti i danni enormi che lapilli e cenere stanno provocando. L’abbiamo detto e ripetuto: non si tratta di un fenomeno sporadico, questi “episodi” sono sempre più frequenti e non possono essere gestiti come occasionale emergenza.
È necessario – prosegue Musumeci – che la Protezione civile nazionale e il governo di Roma facciano un ulteriore sforzo finanziario e intervengano su Bruxelles affinché l’Unione europea riconosca finalmente questo fenomeno come calamità nazionale e autorizzi un Piano che ci consenta di dare risposte immediate e congrue a sindaci e cittadini, ancora oggi costretti da sette mesi ad affrontare una emergenza che è diventata routinaria».
L’Etna non si ferma
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo (Ingv) ha rilevato l’attività esplosiva ai crateri sommitali Sud-Est. Tale attività ha prodotto due flussi lavici uno in direzione Valle del Bove e un altro in direzione Sud-Ovest, quest’ultimo ha circondato Monte Frumento Supino. I fronti dei flussi sono ancora attivi. Rallentamenti per il precipitare di materiale piroclastico si sono registrati su tratti dell’autostrada Catania-Messina. Attivo l’aeroporto di Catania Fontanarossa.
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