Quanto costa alla Sicilia essere un’isola? Tra i 6 e i 6,5 miliardi di euro, equivalenti a una “tassa occulta” annuale di 1.308 euro a persona. È quando emerge da uno studio realizzato e pubblicato nelle scorse ore dalla Regione analizzando il Pil pro capite e i costi dei trasporti. Vediamo, nel dettaglio, quali sono stati i parametri utilizzati per arrivare a questi risultati.
Obiettivo dell’indagine era quello di verificare se gli abitanti della Sicilia subiscano o meno uno svantaggio economico derivante dal semplice fatto di vivere su un’isola. La risposta, a quanto pare, è sì. Di base, la regione “perderebbe” tra i 6 e i 6 miliardi e mezzo di euro a causa della sua insularità, della sua stessa conformazione geografica.
A commentare questi dati è l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao: «Questo studio ci consente di introdurne i risultati nel negoziato con il Governo centrale perché tale costo occulto, che i siciliani pagano per la condizione di insularità, deve essere considerato nelle relazioni finanziarie tra Stato e Regioni, così come richiede la Corte Costituzionale».
«Sei miliardi e mezzo di euro annui rappresentano un peso assai rilevante – prosegue. L’ordinamento europeo impone di considerare la condizione di insularità e questo lo hanno recentemente ribadito sia la presidente Von der Leyen che il commissario Ferreira. Lo svantaggio patito da famiglie e imprese dovrà trovare immediatamente considerazione e compensazione da parte dello Stato, anche consentendo l’utilizzo della fiscalità di sviluppo per attrarre investimenti e favorire le nostre imprese».
Quanto costa alla Sicilia essere un’isola?
Qual è il “costo dell’insularità”? Per rispondere a questa domanda sono stati utilizzati due approcci metodologici diversi: il primo legato all’analisi del Pil pro capite e il secondo connesso al costo dei trasporti.
Analisi del Pil pro capite
Nel primo caso, il quesito alla base dello studio è il seguente: «Quali sono le cause delle differenze tra i valori medi dei PIL pro capite di tutte le regioni italiane osservati tra il 2000 e il 2018? E tra esse quanto incide l’insularità?».
L’approccio prevede l’applicazione di un modello di regressione per individuare le variabili che spiegano le differenze tra i valori di PIL pro capite e la loro incidenza.
Analisi dei costi di trasporto
In questo secondo caso si prende in considerazione il costo dei trasporti. Il quesito alla base di questo approccio è il seguente: «Quanto incidono i costi di trasporto sull’economia dell’Isola?».
L’analisi prevede qui due fasi:
- la stima dei costi di trasporto imputabili all’insularità ricavata dal confronto tra il livello dei costi in Sicilia con quelli dell’area benchmark-regioni del Sud;
- successiva valutazione controfattuale degli effetti dei maggiori costi di trasporto e magazzinaggio individuati come impatto della riduzione dei prezzi sull’economia della Sicilia.
Da qui, la seguente tabella:
L’esito dello studio
Secondo quanto evidenziato dallo studio pubblicato dalla Regione, negli ultimi 20 anni, a causa della condizione di insularità, ogni singolo residente in Sicilia avrebbe pagato una sorta di “tassa occulta” annuale di 1.308 euro.
«Un costo – spiegano dalla Regione – che si traduce in circa sei miliardi e 540 milioni di euro (pari al 7,4% del Prodotto interno lordo regionale) ogni dodici mesi. Tenendo, invece, in considerazione i costi dei trasporti e le conseguenze sugli operatori economici e i vari settori di attività, la stima dell’impatto della riduzione dei prezzi sul Pil risulterebbe pari al 6,8%: il risultato è che l’Isola è gravata di una penalità quantificabile in sei miliardi di euro all’anno».
Il PDF dello studio sul costo dell’insularità (per la Sicilia)
Per chi avesse problemi a visualizzare le slide è possibile visualizzarle in PDF a questo link.
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