Dopo le polemiche dei giorni scorsi per l’esclusione di Messina da Taoarte, Fratelli d’Italia si inserisce nel dibattito e invita il Consiglio Comunale a presentare una delibera per far restare il Comune tra i soci della Fondazione. A proporlo è il coordinatore di FdI per la Città Metropolitana di Messina Pasquale Currò, che afferma: «Stiamo facendo il possibile per scongiurare qualcosa che riteniamo sarebbe dannoso per il nostro territorio».
La notizia dell’esclusione del Comune e della Città Metropolitana dalla Fondazione Taormina Arte è arrivata come una doccia fredda per il Consiglio Comunale che già a dicembre 2019 aveva votato contro la proposta di delibera della Giunta De Luca che ne prevedeva la fuoriuscita. Il commissario straordinario di Taoarte, infatti, aveva annunciato, dopo diverse sollecitazioni a vuoto nei confronti di Palazzo Zanca, un cambio dell’assetto societario, che non avrebbe più compreso i due enti peloritani.
Immediata la reazione dei consiglieri comunali che, da più fazioni politiche, hanno espresso la loro indignazione. Tra questi, il PD ha presentato un’interrogazione all’Amministrazione, la Lega ha espresso il proprio dissenso, così come il gruppo di centrodestra Ora Messina. Oggi a prendere la parola è una forza politica esterna all’Aula, vale a dire Fratelli d’Italia.
«Esistono degli strumenti – scrive Pasquale Currò di Fratelli d’Italia – che consentono all’assise municipale di non dover rimanere inerme mentre si compie un destino voluto dall’amministrazione e bocciato dal Consiglio Comunale. Mi chiedo perché nessuno dei consiglieri abbia, sino ad ora, ritenuto di proporre un atto di delibera dal quale consegua la permanenza di Messina nella Fondazione Taoarte».
«La soluzione – specifica – potrebbe essere, per l’appunto, una proposta con quale si intenda destinare un bene immobiliare alla fondazione. Questo, del resto, è il requisito per farne parte: un bene immobile da inserire nel patrimonio. Il Consiglio può essere propositivo in tal senso. È nelle sue facoltà».
«Fratelli d’Italia – conclude Currò – non è forza rappresentata in quell’Aula ma non per questo resta alla finestra a guardare inerme. Stiamo facendo il possibile per scongiurare qualcosa che riteniamo sarebbe dannoso per il nostro territorio. I consiglieri che intendano operare in direzione di una pronta e radicale risoluzione della situazione vorrei sapessero che, dall’esterno, noi ci siamo. E io sono totalmente a disposizione per fare da trait d’union, insieme all’Onorevole Elvira Amata che immediatamente si è spesa per avviare una mediazione e prendere tempo».
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