Prima un forte boato, poi un’esplosione: il vulcano Stromboli è tornato a eruttare ieri, alle 12.20, causando piccoli incendi nelle vicinanze, una ricaduta di cenere e lapilli e mettendo in apprensione turisti e residenti. L’eruzione è stata avvertita anche nelle più vicine tra le Isole Eolie.
Immediato l’intervento dei Vigili del Fuoco, recatisi sul posto per tenere la situazione sotto controllo e domare gli incendi, di diversa intensità, divampati sulla zona sommitale del vulcano. in contrada Forgia Vecchia (sul versante dell’abitato di Stromboli) e nella zona di Ginostra. Al momento non sono stati segnalati danni a persone o cose.
Secondo quanto comunicato dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli all’Ansa l’esplosione di ieri sarebbe stata meno intensa di quella del 3 luglio: «Comunque – ha chiarito – tutto il sistema era in allerta ed il vulcano è costantemente monitorato, tanto che erano in vigore una serie di misure di interdizione da parte del Sindaco tra cui le guide che bloccavano e presidiavano i sentieri che portano alla sommità del vulcano».
«Non si ci sono state – prosegue Borrelli – conseguenze per i turisti che sono stati adeguatamente informati, tanto che sono suonate anche le sirene di allarme che segnalavano l’eruzione e sono scattate tutte le misure previste dal piano di protezione civile». «L’eruzione dello Stromboli – conclude – ha causato un’onda di tsunami di 30 centimetri. Si è trattato di un fenomeno significativo e speriamo che si possa ritornare verso la normalità».
Al momento i tecnici dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) sono al lavoro impegnati analizzare i dati raccolti nelle scorse ore.
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