La spiaggia sta scomparendo sulle coste messinesi. Sono allarmanti i dati raccolti dal dipartimento di fisica e scienze della terra che ha il certificato storico di ogni tratto di costa della città.
Sono 766 i km di costa che hanno subito arretramenti considerevoli. Ad Ortoliuzzo la spiaggia è ridotta letteralmente a zero.
I dati del gruppo di specialisti dell’Università, coordinato dal geologo Nanni Randazzo, sono confermati anche dal Pai, Piano per il nuovo assetto idrogeologico, che è stato elaborato dalla squadra di geologi dell’assessorato regionale al Territorio.
Questo grave arretramento risale, secondo gli studi, già al 2008. I dati raccolti fino ad ora potranno essere ulteriormente implementati da nuove strumentazioni in possesso da poco tempo dei geologi coinvolti, come i droni, sia volanti che sottomarini.
Che la situazione fosse grave non è una novità.
«Laddove un tempo vi era la migliore spiaggia di Messina — ricorda il consigliere della sesta circoscrizione, Mario Biancuzzo —, una spiaggia di dune e almeno 100 metri di sabbia prima di arrivare in acqua, oggi vi è solo degrado, erosione e distruzione. È necessario creare delle opere efficaci a difesa degli impianti delle infrastrutture e delle abitazioni civili già attaccate dalla furia dei marosi, che ormai trovano terreno debole, avendo eroso l’intera spiaggia, le dune e gli impianti». Questa denuncia non è di questi giorni, ma di più di un anno fa, e, nel racconto di Biancuzzo, la fase crescente di erosione risale ormai al lontano 2006.
Anni di denunce, di richieste di aiuto, di provvedimenti e della dichiarazione dello stato di calamità naturale, per un problema che si presenta puntuale ogni anno, alle prime mareggiate invernali.
Di questi giorni gli studi che confermano quello che la popolazione vive da anni, dovendo fare i conti non solo con il lato “estivo” del problema, meno spiagge più difficoltà a beneficiare della balneazione, ma con il ben più serio problema del mare che ha, negli anni, invaso terreni, case e distrutto, anche di recente, parte della rete fognaria nella zona di Marmora e Ortoliuzzo, facendo sì che i liquami si riversino direttamente in mare.
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