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Erosione costiera a Galati, il consigliere Ferrante: «Lento suicidio economico e culturale»

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«Quando si parla di erosione costiera bisogna considerare che non parliamo solo di spiaggia tolta a chi vorrebbe fare il bagno e prendersi il sole, ma è anche un lento suicidio economico e culturale di un’importante porzione di territorio»: con queste parole il consigliere della IV Municipalità, Domenico Gabriele Ferrante, commenta le condizioni di Galati Marina, colpita nei giorni scorsi dal maltempo che ha investito la riviera Sud di Messina.

Mentre ancora si contano di danni delle mareggiate che hanno investito la zona Sud, il consigliere della IV Circoscrizione, Domenico Gabriele Ferrante – fortemente legato al suo territorio d’origine, ovvero Galati Marina – invia alcune considerazioni circa i cambiamenti subiti dal territorio nel corso degli ultimi anni a causa dell’erosione costiera e contesta la «disattenzione della mala politica».

Pubblichiamo, di seguito, la nota inviata dal consigliere della IV Circoscrizione, Domenico Gabriele Ferrante:

«Sotto il condominio in cui sono nato e cresciuto fino ai primi anni del 2000 – scrive – vi erano ettari di terreno fra comunale e demaniale, vi insisteva un grazioso vialetto alberato atto a donare frescura ai turisti che soggiornavano in un grande campeggio. Ci arrivavano in camper attraverso una strada a doppio senso di circolazione, ancora visibile, per ironia della sorte, sulle mappe satellitari. Lì vicino il ristorante-discoteca “La Girandola” era luogo di ritrovo molto apprezzato dai cittadini di Messina e provincia fino agli anni ‘90, in quelle sale mosse “i suoi primi passi dei suoi primi piedi” (come direbbe lui) un certo Nino Frassica. Tutto perfettamente reso fruibile in sicurezza anche la sera da un impianto di pubblica illuminazione.

Come non parlare dello storico campo da calcio di Galati Marina dove giocavano sportivi che partendo da lì avrebbero poi calcato i palcoscenici della Serie A accanto a Maradona. Penso ad esempio a Raimondo Marino, pilastro della difesa di Napoli, Lazio, Lecce e Messina. Inutile raccontarvi poi delle lunghissime spiagge con lidi e campi da beach volley che davano uno sfogo sano alle decine di villeggianti che frequentavano la frazione in quella che era una fortemente produttiva stagione estiva.

Ho descritto 200mt nei pressi del mio condominio, solo una piccola porzione del territorio messinese che compone Galati Marina, potete quindi immaginare quanto ci sia costata in termini di sviluppo la disattenzione della mala politica, quando si parla di erosione costiera bisogna considerare che non parliamo solo di spiaggia tolta a chi vorrebbe fare il bagno e prendersi il sole, ma è anche un lento suicidio economico e culturale di un’importante porzione di territorio.

Oggi tutto questo non c’è più – conclude il consigliere Ferrante – sono rimasti i ricordi di chi ha avuto la fortuna di vivere quegli anni, ma è nostro compito proteggere quella memoria e rivendicare il maltolto, per questo ho scelto di sposare la battaglia del Comitato “Salviamo Galati Marina” che da più di 3 anni si è fatto portavoce di una frazione dimenticata che voce non ne aveva».

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