Messina. La nuova Amministrazione è pronta a far realizzare un censimento per stabilire quanti cinghiali abbattere: questa la soluzione profilata da un tavolo tecnico, convocato ieri a Palazzo Zanca, per risolvere l’annoso problema che, tutte le estati, affligge i cittadini dei quartieri più vicini a monti e colline.
«È stata messa in evidenza, per quanto riguarda il profilo sanitario, la possibilità di zoonosi trasmissibile all’uomo, come evidenziato dal Servizio Veterinario dell’Asp», questo quanto dichiarato dal sindaco Cateno De Luca a conclusione dell’incontro avuto, alla presenza dell’assessore alla Dimora degli Animali Massimiliano Minutoli, con il dott. Santo Caputo, veterinario; il dott. Santi La Macchia, responsabile del Servizio Veterinario Asp 5; il dott. Antonino Lo Dico, dirigente dell’Ispettorato Ripartimentale Foreste; Giovanni Giacoppo, commissario forestale; i consiglieri comunali Nino Interdonato e Francesco Pagano; e il dott. Vincenzo Palana, responsabile del dipartimento comunale Ambiente e Sanità.
Sul fronte del Corpo Forestale «sono stati approfonditi i profili inerenti ai danni ed ai conseguenti costi economici per chi deve difendersi dall’attacco di animali selvatici, il dissesto idrogeologico, l’abbandono delle campagne e l’incolumità delle strade di montagna».
Pur trattandosi di un primo incontro, dalla nota diffusa dall’Amministrazione, la strada sembrerebbe già “segnata”: già nelle prossime settimane si potrebbe procedere al censimento dei cinghiali selvatici così da stabilire quanti sopprimerne per garantire l’incolumità dei cittadini e, infine, se dare in beneficenza la carne degli animali abbattuti che – ovviamente – non può essere commercializzata.
Il prossimo incontro del tavolo tecnico, al quale è stato invitato il direttore dell’Istituto Zooprofilattico Vincenzo Di Marco, si terrà lunedì 16 luglio alle 13.00 “per un confronto definitivo con i rappresentanti della Ripartizione Faunistica Venatoria, al fine di effettuare un preventivo censimento in merito alla quantità di capi da abbattere”.
La dura replica del Movimento 5 Stelle
«È una soluzione cruenta, semplicistica e populista», questa la dura replica giunta dal M5S in seguito alla proposta di Cateno De Luca sul possibile abbattimento dei cinghiali.
No all’uccisione dei cinghiali.
Il gruppo consiliare pentastellato prende le distanze dalle dichiarazioni del sindaco di Messina e chiede che vengano valutate misure alternative e, possibilmente, meno cruente.
«Nella ferma convinzione che sia dovere dell’Amministrazione trovare una soluzione immediata al problema – proseguono i consiglieri di M5S – e limitare le incursioni dei cinghiali nell’area urbana così da garantire la pubblica incolumità, esprimiamo la nostra totale contrarietà alle soluzioni paventate nel corso della riunione, con particolare riferimento all’uccisione degli animali selvatici. Si tratta di una soluzione cruenta, semplicistica e populista che rappresenta il metodo peggiore di controllo della fauna, che va affrontato con interventi mirati di prevenzione».
Per i pentastellati non si dovrebbe procedere, dunque, al “semplice” abbattimento dei cinghiali ma agire sulle cause del problema: «Riteniamo sia prioritario eliminare le cause che spingono i cinghiali ad allontanarsi dal loro habitat naturale, fra cui la tanta immondizia presente nelle strade cittadine, che rappresenta una facile fonte di cibo».
“Si” al censimento ma “No” all’uccisione degli animali selvatici: «In secondo luogo, è necessario fare un censimento chiaro, preciso e dettagliato, di concerto con istituzioni, associazioni ed esperti del settore, per conoscere il numero esatto di animali presenti sul territorio. I cinghiali vanno quindi prelevati e spostati in aree protette, dove poter effettuare uno screening sanitario per appurare le presenza di malattie potenzialmente contagiose, come ad esempio la tubercolosi».
«Infine – conclude il gruppo consiliare di M5S – vanno messe in atto delle azioni mirate per il contenimento del numero di capi, come ad esempio la riduzione del tasso di riproduzione tramite sterilizzazione chimica, con metodi che vanno calibrati in base alle esigenze territoriali».
Al netto delle alternative paventate e della possibilità di individuare soluzioni più idonee, i M5S si interrogano sulla presenza, al tavolo tecnico, di Nino Interdonato e Francesco Pagano: «Non comprendiamo a che titolo i due esponenti di “Sicilia Futura” e “Ora Messina” siano stati invitati all’incontro».
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