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«Ecomostro» a Piazza del popolo, perché non abbatterlo? L’appello della consigliera Restuccia

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Effetto cromatico “arlecchino”, un “ecomostro” in bella vista, un progetto originario “snaturato”: con queste parole la consigliera comunale Giulia Restuccia (Lista “Basile Sindaco”) descrive e contesta gli interventi in corso a Messina per la riqualificazione di piazza del Popolo. Secondo l’esponente della maggioranza, in sostanza, tutto il progetto andrebbe rivisto per restituire bellezza ad uno dei luoghi più frequentati e amati della città dello Stretto.

Continuano, a lavori in corso, le polemiche sulla riqualificazione di piazza del Popolo voluta dalla Giunta comunale. Oltre alle proteste del Comitato Avignone, che aveva avanzato una proposta alternativa e lanciato una petizione, arriva oggi la nota della consigliera comunale Giulia Restuccia, che chiede alla Giunta di rivedere i propri piani per piazza Lo Sardo.

«Premesso – scrive in una nota – che l’intervento in corso di esecuzione, non è molto qualificante sotto il profilo architettonico, i materiali impiegati (pavimentazione in monostrato vulcanico) sono in forte contrasto con quelli preesistenti (cubetti di porfido, travertino romano e ciglione in pietra lavica) creando un effetto cromatico e geometrico “arlecchino”, senza tenere in debito conto le lavorazioni eseguite con molta approssimazione, soprattutto sotto i portici, dove sarebbe anche opportuno accertare se le attività moleste, che creano sporcizia e macchie indelebili sul pavimento poroso in monostrato vulcanico, abbiano le opportune autorizzazioni per espletare l’attività».

«Purtroppo – aggiunge – i vari interventi eseguiti dopo la realizzazione della Piazza, che per concezione architettoniche, è una delle più belle piazze della città, hanno snaturato il progetto originario, a cominciare dalla sostituzione dei vecchi lampioni in ghisa, con gli attuali».

Per queste ragioni, la consigliera Restuccia chiede all’Amministrazione se l’intervento in esecuzione, ricadente all’interno del piano Borzì, centro storico, abbia ottenuto l’Autorizzazione dall’Ufficio della Soprintendenza ai Beni Culturali.

Alcune proposte

Nel contestare il progetto, Restuccia avanza però anche delle proposte per la riqualificazione di piazza del Popolo. A partire dall’abbattimento di una struttura in muratura, ancora presente: «Tralasciando la natura e la tipologia dell’intervento – scrive la consigliera comunale –, che a parere della sottoscritta non rappresenta una soluzione idonea, mi risulta strano che il progetto di riqualificazione, non abbia previsto l’abbattimento di un “ecomostro”. Sulla Piazza esiste un vecchio manufatto in muratura, probabilmente un’opera eseguita senza alcuna autorizzazione da parte degli organi competenti, non catastato, che per la sua conformazione e architettura, rappresenta un detrattore visivo, una nota stonata, in una Piazza, che seppur costantemente modificata in peggio, ha ancora ha un valore architettonico notevole. Considerato che il fabbricato non si inquadra nel contesto ambientale, deturpa notevolmente la Piazza, facendo appello alla Sua sensibilità, si chiede di voler valutare la possibilità di demolire il manufatto».

«Contestualmente – conclude –, va valutata anche la possibilità di  poter eliminare i carrellati che ogni attività commerciale ubicata nella Piazza posiziona sotto i portici, creando un ammasso di carrelli con un conseguente impatto visivo disordinato, magari provvedendo a posizionare degli elementi architettonici dove inserire per celare, i contenitori».

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