Dissesto idrogeologico e “rincorsa alla cementificazione” questi i temi scottanti al centro di un articolo apparso sul Corriere della Sera a firma del giornalista Gian Antonio Stella che non risparmia critiche alla città dello Stretto: «Perché lo sanno tutti – scrive la penna del Corriere –, a Messina, che è da pazzi costruire nei letti dei torrenti Trapani e Boccetta».
Il sindaco, Renato Accorinti, in merito all’articolo apparso lo scorso 11 dicembre sull’importante testata nazionale– “Se Messina costruisce palazzi nei due torrenti delle frane” –, ha rivolto alcune precisazioni al giornalista che era andato giù duro: «Alla prossima frana, non osino chiedere aiuto allo Stato. Alla prossima frana, non osino strillare davanti alle telecamere».
«Nell’articolo – precisa il sindaco –, Lei mostra grande attenzione al tema del dissesto idrogeologico e della cementificazione che ha riguardato negli ultimi decenni la città che amministriamo da 18 mesi. Il sottotitolo “Silurato il tecnico antiabusi, la cementificazione è già ripartita” lascia intendere che, immediatamente dopo la sostituzione dell’ingegner Capo del Genio Civile operata dalla Regione, sia ricominciata la stagione dell’aggressione al territorio. Mi preme evidenziare che le cose non stanno così. Anche in relazione ai casi da Lei segnalati, è facile verificare che l’articolo riferisce di alcune scellerate operazioni attivate prima del nostro insediamento e di un tentativo di abuso prontamente bloccato dalla nostra amministrazione, mentre non accenna alle azioni di ripristino della legalità e di strutturale tutela del territorio messe in campo nell’ultimo anno e mezzo in città. La lottizzazione da Lei richiamata sul Torrente Trapani è stata autorizzata dalla Regione e dal Genio Civile di Messina nel 2007, nel 2009 e nel 2011 (ossia due anni prima del nostro insediamento) e i lavori sono iniziati nel maggio 2012 (oltre un anno prima dell’arrivo della nuova amministrazione)».
«Allo stesso modo – continua il sindaco Accorinti – il gravissimo episodio del complesso “Archimede” realizzato nei pressi del Torrente Boccetta, con strascichi penali per alcuni tra i suoi protagonisti, si era consumato ben prima del nostro insediamento, mentre il nuovo tentativo di edificare nella stessa zona in assenza delle dovute autorizzazioni da Lei citato, è stato prontamente bloccato dal Comune. La storia (un po’ noiosa) è la seguente: nel luglio 2013 il Genio Civile rilasciava parere negativo, evidenziando la necessità della preliminare messa in sicurezza del pendio retrostante l’edificio, mentre l’Amministrazione comunicava la decadenza della concessione edilizia. La nuova richiesta di concessione non è mai stata accolta ed è stata rigettata in quanto, ad oggi, non è stato rilasciato il preliminare provvedimento autorizzativo del vincolo ambientale. La Scia e la Dia comunicate dalla ditta per “i lavori di messa in sicurezza del pendio retrostante un edificio da realizzare… ” sono state annullate (rispettivamente il 28 novembre e il 4 dicembre 2014) dagli uffici comunali, che non hanno ricevuto la richiesta documentazione fotografica dimostrante che i lavori non erano iniziati. Il fascicolo è stato trasmesso al servizio repressione abusivismo per la emissione dell’Ordinanza di sospensione lavori. Si tratta dunque di un tentativo di cementificazione abusiva fermato da quest’Amministrazione».
«Sotto il profilo della tutela del territorio – prosegue Accorinti – l’Amministrazione ha redatto e presentato pubblicamente la variante di salvaguardia del Prg che elimina volumetrie sulle colline per circa 2 milioni di metri cubi. La variante ha utilizzato le criticità del territorio come criterio di edificabilità delle zone urbane, prescrivendo nuovi criteri in prossimità delle 72 tra torrenti, fiumare e rii che attraversano il nostro territorio e, per quanto affermato dall’assessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia, costituisce il primo strumento in Sicilia di prevenzione dal rischio idrogeologico basato su valutazioni di propensione al dissesto, mentre l’attuale Piano di Assetto Idrogeologico si limita a censire i dissesti intervenuti sul territorio. Terminati gli ultimi ritocchi, la proposta andrà in Consiglio Comunale tra poche settimane. Intanto è stato da tempo avviato l’iter per la redazione del nuovo Prg con metodologie di partecipazione (il Piano ha il nome “Pi.Co.” = Piano Condiviso), che hanno attirato l’attenzione dell’autorevole periodico “Edilizia e Territorio” de Il Sole 24 Ore (24 settembre scorso). Inoltre, pur nelle disastrate condizioni economiche del Comune, abbiamo nel 2014 avviato e calendarizzato (per la prima volta dopo decenni) gli interventi di manutenzione e pulizia degli alvei torrentizi, intervenendo in quasi 30 casi su circa 70, mentre il bilancio in corso di approvazione consentirà di incrementare gli interventi, completare il lavoro e mettere a regime un sistema di manutenzione ordinaria e ordinata».
«Infine, con riferimento alle pratiche delle demolizioni da Lei citate, fin dal nostro insediamento abbiamo definito in conferenza dei servizi criteri e protocolli che coinvolgono tutte le componenti dell’amministrazione: dall’edilizia ai lavori pubblici, dalla vigilanza urbana ai servizi sociali, al fine di gestire nella maniera più efficace le varie problematiche (tecniche, sociali e di pubblica sicurezza) che riguardano questo delicato tema, avviando per la prima volta in città una programmazione degli interventi di demolizione che, secondo l’ultimo “aggiustamento” ai criteri, colpisce secondo valutazioni di rischiosità del territorio e di datazione degli abusi, cominciando dai più recenti per esemplificare il fatto che costruire abusivamente non può dar luogo a diritti temporanei. Le demolizioni sono state già avviate, suscitando anche un certo clamore a livello locale. Abbiamo ereditato una condizione di gravissima criticità – conclude Accorinti –, che rappresenta una delle nostre principali preoccupazioni, ma i fatti mostrano che il contrasto all’abusivismo e la tutela del territorio costituiscono obiettivi primari per l’attuale Amministrazione comunale. Se fosse possibile, sarà graditissimo poterLa incontrare per illustrare a Lei e a chiunque possa essere interessato, le azioni intraprese dall’attuale Amministrazione in materia di tutela ambientale e di prevenzione dal rischio idrogeologico».
(126)