Discarica di Pace. Pcdi: “Via Ciacci, si dimetta Ialacqua”

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Continua il dibattito sulla controversa questione del deposito dei rifiuti nella discarica di Pace. Il Partito Comunista d’Italia esprime il proprio disappunto sulla gestione del problema.

«La notizia di stampa relativa all’invio da parte dell’ex Provincia Regionale degli atti all’Autorità Giudiziaria attinenti alla discarica di Pace – scrive −, per la mancata proroga dell’ordinanza sindacale che autorizzava il deposito di rifiuti nel sito, dimostra la carenza di una seria e competente programmazione della gestione dei rifiuti e del sistema ambientale del territorio comunale».

«La totale gestione fallimentare – continua il Pcdi −, sia della raccolta e smaltimento dei rifiuti sia delle risorse umane, è oramai sotto gli occhi di tutti. La città è sommersa dalla spazzatura e i motivi che hanno portato al licenziamento del dirigente, Natale Cucè, sono ancora oscuri e dimostrano la gestione personalistica della azienda pubblica».

«Appaiono esercitazioni di regime le “celebrazioni” per magnificare le inconcludenti politiche ambientali che non rispondono alle reali esigenze della città – prosegue −, omettendo di dare risposte a domande ben precise, ad esempio la dimostrazione pubblica, con carte alla mano, del dettaglio dei fantomatici 3.000.000 risparmiati».

«Era il 5 marzo scorso – afferma il Pcdi − quando il Partito Comunista d’Italia chiedeva contezza all’assessore Daniele Ialacqua riguardo le spese e  gli emolumenti del commissario liquidatore di Messinambiente, Alessio Ciacci , che erano stati ridotti da 61mila euro del primo anno a 36mila euro lordi. Abbiamo “richiesto il parere dell’avvocatura comunale per accertare se questa norma debba essere applicata anche in questo caso, considerato che si tratta di un’azienda partecipata in liquidazione” affermava l’Assessore».

«Quello di cui si parla è sancito dalla Legge Regionale n.7 del 2011 che prevede la riduzione dei compensi degli amministratori del 40%, dovendosi attestare al 42% di quello del Sindaco” − tuonava il PCd’I − “significa che sinora, il liquidatore di Messinambiente, ha percepito emolumenti in difformità alla legge? Perché l’assessore Ialacqua chiede solo ora chiarimenti sulla normativa e non lo ha fatto prima della stipula del contratto?. Questo accadeva più di due mesi fa. Ancora oggi i messinesi sono in attesa di risposta».

Il Partito Comunista d’Italia ritiene «inaccettabile il silenzio dell’Amministrazione Comunale che tarda ad intervenire sulla questione, mentre i lavoratori dell’Azienda partecipata subiscono continui ritardi sui pagamenti del legittimo stipendio e le proteste vengono tacciate di “atteggiamenti squadristi”».

«Domandiamo −  dichiara − se si sia dato incarico agli uffici preposti per il recupero di quanto eventualmente percepito oltre i limiti consentiti dalla legge e ribadiamo la necessità di informare la Corte Dei Conti. A questo si aggiunge la posa abusiva, per mancanza di autorizzazione comunale, dei rifiuti nella discarica di Pace, area che, a nostro giudizio, andrebbe posta sotto sequestro».

Pertanto il Partito Comunista d’Italia ribadisce «la richiesta di dimissioni dell’Assessore Daniele Ialacqua e la rimozione del commissario liquidatore della società partecipata Messinambiente Alessio Ciacci».

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