Rifiuti, resti di mobili e persino pneumatici di automobili: è già da un po’ di tempo che a Sperone giace, sull’asfalto di via Archimede, una piccola discarica a cielo aperto, sulla quale pone l’attenzione Massimo Costanzo, presidente dell’associazione Progetto Sperone.
Sembra che ignoti continuino, indisturbati, ad abbandonare ogni tipo di materiale in questo spazio. Per questo Costanzo ha deciso di scrivere una nota all’Amministrazione comunale e a MessinaServizi.
«Lo spazio, oggi discarica, doveva essere ceduto, già dal 2001, al Comune di Messina – spiega Costanzo – come opera di urbanizzazione (parcheggio ma come si evince dalla nota e dalla convenzione allegati alla presente nota, la ditta risulta inadempiente). Per questo motivo l’area non è stata mai presa in carico dal Comune e quindi lasciata libera di essere utilizzata per finalità diverse perché incustodita. Le due aperture consentono alle autovetture degli incivili di entrare fino in fondo e approfittando dell’assenza di luce, indisturbati lasciano di tutto. La Via Archimede soprattutto in questo tratto è spesso oggetto di deposito rifiuti in quanto ampie sezioni di strada sono completamente al buio».
Le richieste del Presidente dell’associazione Progetto Sperone (che prevede nel proprio statuto, tra gli scopi e le finalità, la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente) sono:
- Di attuare il principio di autotutela Amministrativa su tutta l’area.
- Verifica e ripristino della pubblica illuminazione su tutto il tratto di strada.
- Bonifica e raccolta rifiuti di ogni genere e spazzamelo su tutto il tratto di strada.
- Bonifica e chiusura dello spazio rientrato accanto la coop. Città del Sole 81 con archetti parapedonali.
«Nel rinnovare la disponibilità dell’Associazione Progetto Sperone a partecipare a incontri per trovare insieme soluzioni per la nostra municipalità, la sesta – conclude Costanzo – confidiamo in un Vostro riscontro scritto alla presente nota affinché la scrivente e i cittadini possano seguire gli sviluppi e la programmazione degli interventi ed evitare così ulteriori sollecit».
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