“Il ponte può avere ricadute positive sulla città per un periodo molto più lungo della sua realizzazione, è necessario creare la giusta informazione sul territorio, informazione che fino ad ora è stata carente.
I giovani di 20 anni dovrebbero essere interessati alla realizzazione dell’opera molto più che i sessantenni, è loro il futuro che si deve costruire”.
Così, ieri mattina, in una sala Visconti gremita, il Rettore dell’università di Messina, Pietro Navarra, ha aperto il convegno “IL PONTE: un’ expo lunga 100 anni” organizzato dal movimento Rete Civica per le Infrastrutture nel mezzogiorno.
Convegno con un parterre d’eccellenza, visti gli illustri tecnici chiamati a dipanare, una volta per tutte, i dubbi sulla fattibilità dell’opera.
La Rete ha definito 4 argomenti chiave: Fattibilità tecnica, economica, ambientale e ricadute positive sul territorio.
Dopo l’apertura del Rettore, Il Presidente Di Rete Civica, Fernando Rizzo, ha illustrato i motivi che rendono essenziale la realizzazione del collegamento stabile sullo Stretto, motivi che spaziano dalla necessità e opportunità di far diventare la Sicilia il vero hub del Mediterraneo, vista soprattutto la fortuna della sua naturale collocazione geografica, alla impellenza di far ripartire l’economia in un territorio ormai al collasso e dove l’inoccupazione è ai livelli più alti d’ Europa. Rizzo ha concluso la sua introduzione dicendo: “Si sente dire che ci sono altre priorità, ma il Sud sta morendo”.
Il Prof. Zasso, responsabile della Galleria del Vento al Politecnico di Milano, ha magistralmente fornito una dettagliata spiegazione su tutti gli studi compiuti per il Ponte sullo Stretto, per l’unicità e la straordinarietà dell’opera, mostrando proiezioni e filmati dell’elasticità dell’impalcato progettato con “caratteristiche di sicurezza particolarmente stringenti, mai richieste per alcun ponte al mondo. Ad esempio, a causa del vento, il ponte di Oresund alcuni giorni dell’anno chiude; a parità di condizioni quello sullo Stretto rimarrebbe aperto e in perfette condizioni di sicurezza”; e alla domanda di Fernando Rizzo – “ma voi studiosi e tecnici non vi sentite offesi che i vostri risultati sul ponte siano ostinatamente contestati molto spesso da chi non ha i titoli per farlo?” – l’illustre Professore ha professionalmente risposto “non ho il tempo di querelare chi si oppone alla qualità del nostro lavoro, poiché esso è ampiamente riconosciuto in ambito internazionale; inoltre, ammetto che la mancata costruzione del ponte sullo Stretto ha causato un danno solo a voi, perché per quanto ci riguarda, tutte le conoscenze acquisite e maturate nella progettazione dell’opera, sono state messe in atto per la realizzazione di ponti in tutto il mondo”.
Il convegno è proseguito con una proiezione dei saluti del giornalista e documentarista Folco Quilici, che con la sua innata passione ha sottolineato come “l’ambiente è il luogo in cui noi viviamo. Il Ponte sullo Stretto è una variante delle condizioni dell’ambiente a favore della società”
Gli approfondimenti ambientali sono stati condotti magistralmente dalla Dott.ssa Caterina Caminiti, responsabile studi ambientali sul ponte, che ha dichiarato “come siano meticolosamente stati condotti studi previsti dalla normativa, ma che proprio per la straordinarietà dell’opera e la valenza territoriale sia stata analizzata una superficie dieci volte superiore a quella imposta dalla legge”.
E’ toccato invece all’Ing. Giovanni Caminiti, ex responsabile dell’ Ufficio Programmi Complessi del Comune di Messina, illustrare tutti i vantaggi territoriali dell’opera a cominciare dalla realizzazione di una tangenziale di servizio a tutta la riviera nord con due svincoli aggiuntivi e la metroferrovia, con fermate in Viale Europa, Annunziata e Papardo, e continuando con la bonifica dei laghi e il rifacimento di tutto il sistema fognario di Ganzirri e Torre Faro.
Ultimo argomento in discussione la fattibilità economica: smontare il luogo comune “non ci sono soldi”. E sull’argomento l’Ing. Giacomo Guglielmo, esperto di programmazione fondi europei, ha conquistato la platea dimostrando come sia possibile “finanziare l’intera opera subito con i fondi della riprogrammazione attualmente a rischio. Oggi il nostro paese rimanda indietro alla Comunità Europea ben 6.5 miliardi di euro non spesi tra fondi Pon, Fas e Fers. Oggi il Ponte potrebbe essere costruito senza l’intervento dei privati semplicemente con la riprogrammazione per il progetto”.
A conclusione della giornata e a sugello di una nuova forma propositiva per Messina, si sono susseguiti i saluti e gli interventi dell’ Onorevole Vincenzo Garofalo: “non abbiamo mai smesso di parlare del Ponte. Con Area Popolare abbiamo preso una posizione chiara sull’opera mettendoci la faccia. E’ chiaro che è un atto di volontà politica e sarebbe folle pensare che ci saremmo esposti così se non ci fosse una convergenza in questa direzione, dal momento che siamo forza di Governo e non di opposizione. C’è una volontà forte di cambiare”.
Il Senatore Nico D’Ascola ha ribadito con forza come “si tratta di dare un futuro economico al mezzogiorno d’Italia; il ponte, insieme ai porti di Augusta e Gioia Tauro, è la concretizzazione del meridionalismo. Il Sud Italia è stato sacrificato per gli interessi del nord e soprattutto della Germania, favorendo i porti di Rotterdam e Amburgo; è ora di uscire da questa situazione di subalternità nella politica internazionale e si progetti per far ripartire il mezzogiorno”
L’On. Nello Musumeci, dichiarandosi “orfano di partito”, ha ribadito come “la cultura del benaltrismo ha prodotto soltanto stasi. E’ la politica che deve decidere, i tecnici lo hanno già fatto da tempo e con grande credibilità”
Rete Civica si dichiara entusiasta della giornata: i messinesi hanno risposto come raramente accade; oggi non sono stati lasciati dubbi sulla fattibilità dell’opera; nessuna moria di uccelli e pesci, nessun lago prosciugato o paese raso al suolo; nessun rischio sismico o di vento… e nessun “problema economico”. È solo volontà politica, e la Rete dichiara apertamente che si prendano posizioni e si faccia chiarezza, perché i Messinesi e i Siciliani non possono più essere presi in giro, non possono più aspettare, è tempo di fare; che nessuno pensi di poter fare, ancora una volta, campagna elettorale sul Ponte sullo Stretto”.
Daniela Micali
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