nuova ordinanza musumeci: mascherine coronavirus all'aperto

Da oggi la Sicilia è in zona arancione: cosa si può fare e cosa no (anche a Messina)

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È ufficiale: da oggi, lunedì 1, e fino al 15 febbraio 2021 la Sicilia è in zona arancione (anche Messina). Si allentano quindi i divieti, è consentito l’asporto (con alcune precisazioni), ma permangono il coprifuoco e il divieto di uscire dal Comune, se non per le ormai note eccezioni. Vediamo, nel dettaglio, cosa si può fare e cosa no.

Entra in vigore oggi l’ordinanza del presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, che recepisce le misure previste dal Dpcm Conte del 14 gennaio 2021 per le zone arancioni. «Le due settimane di zona rossa (un po’ di più per Messina, ndr) ci consentono di poter finalmente di passare alla zona arancione – ha dichiarato il Governatore. È chiaro che la zona arancione non è il massimo, noi puntiamo alla zona gialla e alla fine a quella bianca. Dipende dalla responsabilità di ciascuno e di tutti».

Vediamo, nel dettaglio, cosa si può fare e cosa no.

Bar, ristoranti, parrucchieri e negozi

Innanzitutto riaprono le attività commerciali (alcune delle quali hanno potuto rialzare le saracinesche già da sabato 30 gennaio). Sono aperti i negozi, i parrucchieri, i barbieri, centri estetici, i centri commerciali. Questi ultimi però chiudono nei giorni festivi e prefestivi (fatta esclusione per i punti vendita di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabacchi.

Bar, ristoranti, pasticcerie, rosticcerie, ecc. potranno lavorare dalle 5.00 alle 18.00 tramite l’asporto. I locali con cucina potranno continuare l’asporto fino alle 22.00, quelli senza dovranno interrompere alle 18.00. La consegna a domicilio è sempre consentita senza limiti di orario. Permane il divieto di consumare cibi e bevande in prossimità dei locali.

Scuole

Lezioni in presenza per scuole dell’infanzia, elementari e medie. Le superiori continuano con la didattica a distanza fino al 7 febbraio (resta salva, specificano dalla Regione, la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali).

Da lunedì 8 febbraio didattica in presenza anche alle superiori per il 50% degli studenti.

Le Università restano chiuse, salvo per alcune attività per le matricole e per i laboratori.

Musei, cinema, palestre

Restano chiusi: musei, mostre, palestre, piscine, teatri, cinema, sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine posizionati in bar e tabacchi. Sono aperti però i centri sportivi ed è consentita l’attività sportiva.

Bus e tram

Per bus e tram la capienza è fissata al 50%, ad esclusione dei mezzi dedicati al trasporto scolastico.

Spostamenti e coprifuoco

Restano vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo che per comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Permane il coprifuoco, quindi è vietato qualunque spostamento, anche all’interno del proprio Comune tra le 22.00 e le 5.00.

Cosa deve fare chi entra in Sicilia?

Le persone che, per le ragioni consentite, fanno ingresso nel territorio della Regione sono tenuti a registrarsi sulla piattaforma Sicilia coronavirus nella sezione appositamente dedicata. Sono esclusi da tale adempimento i pendolari o quanti si siano allontanati dal territorio regionale nei giorni immediatamente antecedenti e per recarsi nel territorio nazionale per un periodo inferiore a quattro giorni.

All’interno della piattaforma è possibile inserire nel form di registrazione la dichiarazione dell’avvenuta sottoposizione all’esame diagnostico molecolare del tampone rino-faringeo nelle 48 ore antecedenti l’arrivo in Sicilia.

Qualora chi fa rientro in Sicilia non si sia potuto sottoporre a tampone molecolare potrà sottoporsi al tampone rapido antigenico presso un drive in appositamente dedicato. In caso di esito positivo, verrà fatto il tampone molecolare e saranno seguite le ormai consolidate procedure; in caso di esito negativo, il soggetto interessato potrà recarsi al domicilio, con la raccomandazione di mantenere i dispositivi di protezione individuale, evitare i contatti con soggetti terzi e sottoporsi nuovamente a tampone antigenico al quinto giorno successivo a quello di sottoposizione al primo tampone.

Chi non si sottopone al tampone molecolare prima di rientrare, né a quello rapido al rientro, ha l’obbligo di porsi in isolamento fiduciario per dieci giorni con onere di darne comunicazione al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta ovvero all’Asp di pertinenza.

Maggiori informazioni qui.

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