Nunzio Bruno con la mamma

Da Messina all’Himalaya, la sfida di Nunzio Bruno dedicata alla mamma e a chi soffre di SLA

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Obiettivo 8mila metri, inizia la sfida del messinese Nunzio Bruno dedicata alla mamma e a chi soffre di sclerosi multipla (SLA).  Un allenamento di circa un anno in giro per il mondo, che partirà dal Kilimangiaro, per poi arrivare fino a scalare a piedi l’Himalaya. Lo scopo è raccogliere fondi per sostenere la ricerca. L’impresa sarà documentata sui social attraverso foto e video. Vediamo come nasce l’iniziativa del 41enne siciliano e quali saranno le tappe che seguirà prima di arrivare a destinazione.

Guida ambientale, accompagnatore turistico, escursionista e scalatore, il messinese Nunzio Bruno si prepara da tempo per un’impresa che lui definisce ironicamente “im-possibile”: scalare il Manaslu, con una vetta di 8.163 metri, situato in Nepal sulla catena himalayana, “di fronte” all’Everest. Lo fa per una ragione più che nobile, sensibilizzare e raccogliere fondi per la ricerca scientifica sulle malattie degenerative, di cui soffre la madre.

«È una scommessa – spiega Nunzio Bruno –, una sfida per me stesso e per la mia famiglia non solo un’impresa sportiva ma un percorso interiore e spirituale oltreché un’opportunità per portare la mia amata Messina e la mia Sicilia sull’Himalaya, nei luoghi più alti del pianeta insieme con le eccellenze, le tradizioni, le cose belle che possiamo vantare».

Nunzio Bruno, da Messina all’Himalaya: le tappe della sfida per la ricerca sulla SLA

Una sfida complessa, quella in cui si cimenterà lo scalatore messinese, che inizierà il suo allenamento a partire da domani, 4 ottobre 2022, con la scalata del Kilimangiaro, in Africa, alto 6mila metri. Ad accompagnarlo saranno l’artigiano messinese Paolo Vapore, 60enne, già esperto camminatore, e Marco Antonio Finocchiaro, psicologo e sportivo originario di Caltagirone. L’allenamento proseguirà tra gennaio e febbraio 2023 con l’Ojos del Salado, tra Cile e Argentina, che coi suoi quasi 7mila metri è il vulcano attivo più alto del mondo e la seconda vetta del Sudamerica. Nel mezzo, Nunzio Bruno ha pensato anche ad alcune tappe intermedie, tra Alpi e Dolomiti, che verranno decise in base al meteo. Infine, a settembre 2023, Bruno affronterà il Manaslu, montagna della catena himalayana “di fronte” all’Everest, e conta 8.163 metri nel punto vicino al cielo.

«Riuscire a raggiungere queste vette – commenta Nunzio Bruno – significa lanciare un prezioso messaggio di speranza, di fiducia in se stessi e nelle proprie potenzialità. Supera te stesso e supererai il mondo, scriveva Sant’Agostino. Fin da piccolo sognavo di scalare i monti più elevati e oggi poter fare questo per aiutare la ricerca contro malattie gravi e debilitanti come quelle neuromuscolari, mi dà un’ulteriore spinta per realizzare i miei sogni».

Al suo fianco, Nunzio Bruno ha anche alcuni sponsor. L’iniziativa, infatti, non ha scopo di lucro e sarà sostenuta da aziende e partner sensibili (main sponsor della prima tappa Miscela d’Oro) che, in cambio di visibilità, stanno raccogliendo fondi a favore dell’AISLA Onlus (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), attiva da 30 nella lotta alla SLA, grave patologia neurodegenerativa progressiva dell’età adulta in grado di paralizzare nel tempo i muscoli.

L’impresa del messinese Nunzio Bruno può essere seguita sul suo account Instagram @thewildtrekker o sulla pagina Facebook “In cima al mondo con me”.

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