Da Messina alle pagine de La Repubblica. Le illustrazioni di Laura Pittaccio

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C’è anche un po’ Messina nelle coloratissime illustrazioni di quotidiani come Repubblica e Sole 24 Ore. A realizzarle è la mano creativa di Laura Pittaccio, giovane illustratrice messinese che dell’amore per l’arte è riuscita a farne la sua professione.
L’abbiamo intervistata e adesso vi raccontiamo come è riuscita ad emergere, portando sempre con sé il legame con la Sicilia, preziosa fonte di ispirazione.

Quando nasce la tua passione? 

«Fin da piccola ho sempre avuto una certezza: l’amore per l’arte. Qualsiasi sentimento mi viene più spontaneo comunicarlo tramite l’uso del disegno e dell’immagine che con le parole».

Che percorso di studi hai fatto?

«Ho frequentando l’Istituto d’arte Ernesto Basile di Messina (indirizzo pittura) ed ho proseguito gli studi all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria (indirizzo grafica), facendo le prime esperienze lavorative. Poi è arrivato il trasferimento a Bergamo, per iniziare il Mimaster (Master di illustrazione editoriale a Milano). Qui ho capito che il mio più grande sogno era quello di diventare un’illustratrice.
Grazie al percorso svolto durante il master ho avuto modo di lavorare con clienti di rilievo nazionale, come le testate giornalistiche “Il Sole 24 ore” e “La Repubblica” e la casa editrice Feltrinelli».

Come si diventa illustratrice?

«In Italia ci sono numerosi corsi o università. Io ho scelto di iscrivermi a Mimaster perchè lo ritenevo il master di illustrazione più adatto alle mie esigenze: breve durata e alta qualità. Inoltre mi ha dato un ventaglio di idee su quello che è il mondo dell’illustrazione nel campo editoriale. Nel percorso formativo, infatti, ho avuto modo di affinare le mie attitudini, approfondendo diversi generi editoriali tra cui l’albo illustrato per bambini o ragazzi (con l’esperienza al Bologna Children’s Book Fair), l’illustrazione di copertine di libri e, nel campo giornalistico, l’illustrazione di articoli di giornale e molto altro».

Quali difficoltà hai incontrato nel tuo percorso?

«Le difficoltà principali di questo lavoro sono legate al trovare clienti sempre nuovi (Art director), cercare visibilità nel vasto panorama dei social media e aggiornarsi continuamente nel settore dell’illustrazione.
È importante saper elaborare un tariffario personalizzato per ogni cliente e confrontarsi con i colleghi, sempre con molta umiltà e correttezza.

Bisogna trarre ispirazione da tutto ciò che ci circonda e disegnare molto. Non fermarsi mai alla prima idea ma continuare ad elaborare il progetto finché non si è soddisfatti».

Che legame ha Laura Pittaccio con la sua Messina?

«Il mio legame con Messina è sempre molto forte. Un legame che non riguarda solo parenti e amici ma anche il territorio, con i suoi profumi, i colori, i sapori e i ricordi, che mi accompagnano ogni giorno».

C’è un po’ di Messina nel tuo stile di illustrazione?

«Il legame deriva da ricordi e sensazioni dell’isola. Non è un legame che puoi spezzare, lo porti sempre con te, soprattuto quando fai un lavoro creativo».
(nell’immagine una delle illustrazioni che meglio rappresenta il legame con la Sicilia)

A Messina al progetto Distrart, trasformando due pensiline dei tram in vere opere d’arte. Ce li descrivi?

«I soggetti rappresentati son due: Kronos e Mammina e Soffio vitale. Kronos e Mammina rappresenta la leggenda di Kronos, il tiranno che con l’aiuto della madre evira il padre prima di essere ucciso da quest’ultimo. Soffio vitale, invece, è la storia di Ulisse e le sirene, che nell’Odissea sono degli uccelli.
Ho pensato di unire due concetti: l’OM, simbolo sanscrito che viene usato per avvicinarsi alle divinità e il canto delle sirene che invece ha la funzione di uccidere chi si avvicina, ma Ulisse evita il suono indossando dei tappi di cera che gli salvarono la vita.
Fermata tram Viale San Martino
Fermata tram Viale San Martino

 

 

 

 

 

 

Che consigli daresti ai tuoi concittadini che vogliono seguire un percorso simile al tuo?

«Analizzare bene gli studi che si vogliono intraprendere e chiedere sempre un consiglio a chi ha già percorso la stessa strada».

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