Non è passata inosservata la gara d’appalto lanciata da MessinaServizi Bene Comune per la manutenzione del verde a Messina, che sarà affidata a sette ditte esterne. Immediata, infatti, la reazione di Coalizione Civica per Messina, che ha subito puntato il dito contro l’Azienda e l’ex Giunta De Luca: «No alla privatizzazione mascherata dei servizi pubblici, no alla Tari tra le più alte d’Italia».
Facciamo un passo indietro. Con una gara aperta lo scorso 22 aprile e in scadenza il 30 maggio 2022, MessinaServizi ha deciso di affidare all’esterno la gestione dei servizi di manutenzione del verde cittadino, dividendo l’appalto in sette lotti, per un totale di 5 milioni di euro. La notizia non è andata giù al gruppo Coalizione Civica per Messina, lista a supporto del candidato sindaco del centrosinistra, Franco De Domenico, alle prossime elezioni amministrative del 12 giugno.
«La notizia che Msbc bandisca una gara – scrivono in una nota – per dare in appalto per due anni la gestione a ditte private del verde cittadino per 5 milioni (con opzione per altri due anni e per altri 5 milioni!) conferma le perplessità che furono sollevate quando il comune decise nel febbraio 2021di affidare con contratto di servizio a Messinaservizi la gestione pubblica del verde urbano per circa 5 milioni di euro l’anno».
«MessinaServizi – affermano – non aveva né il personale specializzato né l’attrezzatura adeguata per gestire il verde, ma sia la giunta che parte del consiglio comunale deliberarono a favore di Messinaservizi. Oggi ad oltre un anno da quel contratto Msbc continua incredibilmente a non essere in grado di gestire in prima persona l’intero servizio ed affida ai privati buona parte della cura del verde, perfino il diserbo che rientrerebbe in parte nel normale servizio di gestione dei rifiuti per il quale i cittadini pagano una salata tari».
«Si chiede pertanto – concludono – al Commissario Comunale di vigilare sulla regolarità di tali procedure d’appalto per il verde urbano e di valutare l’opportunità di sospenderne i termini e di accertare i motivi per i quali MessinaServizi non è ancora in grado di gestire il servizio. No alla privatizzazione mascherata dei servizi pubblici, no alla Tari tra le più alte d’Italia».
(177)