Cuba e nuova forme di sviluppo, le Fondazioni Horcynus e di Comunità guardano all’internazionalità

Pubblicato il alle

2' min di lettura

Cuba e Messina unite da un filo sottile fatto di voglia di sviluppo e di crescita, ma senza mai perdere le proprie peculiarità. Dimostrare che ci sia vita al di là di quel capitalismo occidentale che sta attraversando, forse, la più profonda crisi degli ultimi due secoli, parlando della realtà cubana, che con la morte di Fidel Castro ha visto chiudere un’era.

Ecco su cosa si è concentrato l’appuntamento “Isole-Non Isole”, che rientra nel programma dell’Horcynus Festival 2016, la rassegna autunnale che si svolge nella sede della Fondazione a Capo Peloro.

Un’occasione che conferma l’evoluzione internazionale della Fondazione di Comunità di Messina presieduta da Gaetano Giunta: “Cuba è una terra interessantissima, ormai da molti anni vive una fase di transizione che non si sa ancora a cosa la porterà, con il rischio del capitalismo predatorio sempre costante. E’ una terra dove si può ricercare libertà, equità ed uguaglianza, ma anche sostenibilità ambientale, tutti punti che nessuno deve dimenticare. La Fondazione di Comunità – ha detto Giunta – ha scelto di parlare di Cuba per annunciare una fase di trasformazione, che vuole diventare la Fondazione di tutte le comunità che si trovano nelle periferie del mondo. Ci sarà un sistema fatto di fondi, uno di questi  continuerà ad operare nello Stretto di Messina, dove siamo presenti ormai da anni, ma vogliamo guardare pure ad altre realtà, come appunto Cuba e nord del Brasile, dove ci saranno altri fondi”.

Giunta però non perde di vista il nostro territorio: “Stiamo portando avanti numerosi progetti, a partire dal risanamento di una zona, Maregrosso , che fa parte del progetto di risanamento delle periferie finanziato dal Ministero. Daremo casa e lavoro grazie ad un percorso di riqualificazione integrata, circa 220 persone che adesso vivono nelle baracche, presto avranno un’abitazione regolare”.

Tornando all’incontro, ospite d’onore era Maysel Bello Cruz, responsabile della comunicazione della Fábrica de Arte Cubano, spazio culturale multidisciplinare per arti visive, cinema, danza, musica, disegno industriale, grafica, architettura, letteratura e teatro. Non è mancato il momento di confronto e dibattito, con la proiezione dei cortometraggi proiezione dei cortometraggi El homicida, dello stesso Bello Cruz, e Patria Blanca, di Leandro Javier de La Rosa.

(80)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.