Tornano ad aumentare i casi Covid in Sicilia. Lo dimostrano gli ultimi dati del bollettino settimanale ISS e dei sistemi regionali di tamponi diramato dalla Regione Siciliana. La curva epidemica cresce in tutte le province dell’Isola, così come l’incidenza. Ecco gli ultimi valori.
Nell’ultima settimana che ha come periodo di riferimento dal 7 al 13 marzo l’incidenza è aumentata del 36,3%, con 42.602 nuovi positivi al virus, circa 881 casi ogni 100.000 abitanti. In testa ci sono le province di Agrigento con 1.242 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, Ragusa con 1.119 nuovi casi per 100.000 abitanti e Trapani con 1.110 nuovi casi per 100.000 abitanti. Aumento del 14% a Messina, che segna 5.857 positivi in più rispetto al 6 marzo. La fascia d’età maggiormente a rischio si conferma quella tra gli 11 e i 13 anni (1.754 nuovi casi ogni 100.000 abitanti).
La buona notizia però proviene dalle ospedalizzazioni, in calo per la nona settimana di fila. Negli ultimi sette giorni si registra una lieve flessione, con un totale di 471 nuovi ricoverati, 10 in meno rispetto al 6 marzo. La proporzione di ospedalizzati è stata di 0.64% degli attuali positivi di cui 0.04% in terapia intensiva. Si mantiene la tendenza alla diminuzione del numero di pazienti attualmente ricoverati e della conseguente occupazione di posti letto in area medica e terapia rispetto al mese precedente.
I dati delle vaccinazioni anti-Covid in Sicilia
In Sicilia, al 15 marzo, sono state somministrate 10.273.848 dosi di cui 3.962.734 prime dosi (38,57%) e 3.754.960 seconde dosi (36,55%). Per quanto riguarda invece le terze dosi (o dosi booster) il numero ammonta a 2.555.416 (24,68%), di cui 2.530.472 somministrate a residenti della regione.
Complessivamente il 64,83% delle somministrazioni sono state effettuate con vaccino Comirnaty (Pfizer), l’1,63% con vaccino Pfizer ad uso pediatrico, il 26,69% con vaccino Moderna, il 5,83% con vaccino Astrazeneca, l’1,02% con vaccino Janssen. Sono 932 le somministrazioni del vaccino Nuvaxovid (Novavax), disponibile dal 28 febbraio scorso nei centri vaccinali regionali.
Una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, soprattutto quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione e il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso le dosi booster, nei soggetti che hanno superato i 120 giorni dall’ultima dose, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto in termini di casi gravi dell’epidemia.
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