Ha commentato anche l’aumento dei contagi da coronavirus registrato negli ultimi giorni in Sicilia il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, a margine dell’inaugurazione della nuova struttura di pneumologia per pazienti covid all’Ospedale Garibaldi Centro di Catania. Proseguono intanto le somministrazioni dei vaccini: «Abbiamo – ha aggiunto – numeri che ci pongono in testa tra le regioni italiane per le vaccinazioni».
I numeri parlano abbastanza chiaro. In Sicilia i contagi da coronavirus sono in crescita. L’analisi dei dati fornita dall’ufficio statistica del Comune di Palermo mostra un incremento dei nuovi positivi, un aumento dei ricoverati, degli ingressi in terapia intensiva e delle persone in isolamento domiciliare. Nella settimana appena conclusa, riporta l’agenzia di stampa Ansa, i nuovi casi di covid in Sicilia sono 5.032, il 13,9% in più rispetto alla settimana precedente. Il numero degli attuali positivi è pari a 16.192, ed è tornato a crescere dopo 7 settimane.
A commentare la situazione, il governatore Musumeci, che punta sulle vaccinazioni: «La Sicilia ha oggi numeri che ci pongono in testa tra le regioni italiane per le vaccinazioni. Se arrivassero, come sembra i primi di aprile, le quantità di dosi che abbiamo chiesto e che ci sono state promesse, io sono convinto che entro il mese di settembre potremmo immunizzare la stragrande maggioranza di siciliani». Soddisfatto dell’andamento della campagna vaccinale l’assessore alla Salute, Ruggero Razza: «Ieri fino a tarda sera si è lavorato in tutti i nove hub provinciali e la Sicilia è tra le regioni d’Italia che di più ha fatto sull’utilizzo dei vaccini di AstraZeneca». Alla Fiera di Messina, si ricorda, è stato fatto un terzo “Vax Day” per accelerare le somministrazioni.
Al termine dell’inaugurazione della nuova struttura di pneumologia per pazienti covid all’Ospedale Garibaldi Centro di Catania, il presidente Nello Musumeci ha toccato anche il tema delle zone rosse in Sicilia: «Non si pensano – ha sottolineato – si decidono nel tempo di qualche ora, non si pianificano. Se il numero dei contagi è particolarmente alto e arriva la conferma da parte del Dipartimento prevenzione e la richiesta non vincolante dei sindaci, quel Comune viene dichiarato zona rossa. Diventa una necessità per evitare che il contagio possa dilagare e resta sempre una scelta sofferta“.
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