Scatta la quinta “zona rossa” in Sicilia, istituita dal presidente della Regione Nello Musumeci: è il Comune di Torretta, in provincia di Palermo, in cui sono stati registrati 70 casi di positività al coronavirus. Le misure di contenimento scatteranno alle 14.00 di oggi, venerdì 23, e resteranno in vigore, salvo proroghe, fino alla mezzanotte del 30 ottobre 2020.
Divieto di circolazione se non per motivi di lavoro, necessità o salute, scuole, cinema e musei chiusi, stop a matrimoni e cerimonie civili e religiose (eccetto i funerali) e smart working: sono queste le principali misure che entreranno in vigore tra poche ore e che già sono state attuate in altri quattro comuni dell’Isola.
Prima di Torretta, paesino che conta 4.278 abitanti, sono diventate “zona rossa” Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento; Mezzojuso, in provincia di Palermo; Galati Mamertino, in provincia di Messina; e Randazzo, in provincia di Catania. Salvo proroghe, le quattro zone elencate dovrebbero “riaprire” la prima il 7 novembre, la seconda il 24 ottobre, la terza il 25 ottobre e la quinta il 26 ottobre.
Coronavirus, Torretta è la quinta “zona rossa” della Sicilia: cosa significa
Come specifica la Regione Siciliana, fino alle 24.00 del 30 ottobre 2020 a Torretta vigeranno le seguenti misure di contenimento del coronavirus:
- divieto di circolazione, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico o privato, all’interno del territorio comunale, fatta eccezione per indifferibili esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute, ma anche per l’acquisto o il consumo di generi alimentari e l’acquisto di beni di prima necessità (per una sola volta al giorno);
- ingresso uno per volta negli esercizi commerciali e sempre con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale;
- stop alle lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado, così come per i servizi dell’infanzia. La principale modalità di lavoro sarà lo smart working, con la promozione, da parte dei datori di lavoro pubblici e privati, della fruizione di ferie e congedi per i propri dipendenti;
- chiusi musei, biblioteche e luoghi di cultura;
- vietati banchetti e feste private di qualunque tipo;
- stop agli eventi sportivi (incluse le attività di allenamento), alle manifestazioni culturali, ludiche e religiose (grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole ballo, sale giochi, discoteche, ecc.);
- stop alle cerimonie civili e religiose a eccezione dei funerali a cui potranno partecipare massimo 15 persone;
- chiusi i mercati.
Restano consentiti l’asporto e le consegne a domicilio, la circolazione dei residenti o domiciliati (anche di fatto) nel Comune per la cura e l’allevamento degli animali e per la cura degli orti. È permesso il transito per l’ingresso e l’uscita di prodotti alimentari, sanitari e beni o servizi essenziali.
Ziegler175, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
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